PRIMO GIORNO DI SCUOLA A FIRENZE, FRANCHI (PDL): “LE EMOZIONI NON BASTANO PIU’"
La capogruppo in Provincia di Firenze: "Occorrono risorse e reale autonomia per gli istituti"
Oggi sono stati riaperti i battenti delle scuole fiorentine di ogni ordine e grado, e proprio per questa occasione speciale la Terza Commissione Provinciale si è tenuta al Liceo Artistico di Porta Romana, dove l’Assessore all’Istruzione Giovanni Di Fede ha inaugurato il nuovo anno scolastico.
“Quale componente la commissione – afferma Erica Franchi, capogruppo del Pdl in Provincia di Firenze - ero presente al discorso dell’assessore e devo osservare alcuni fatti che vanno al di là degli effetti speciali della kermesse del primo giorno di scuola, realizzata in una location da 100 e lode qual è la gipsoteca del Liceo Artistico di Porta Romana e vanno anche al di là dell’impegno dell’assessore".
Le osservazioni riguardano le condizioni "delle nostre scuole all’apertura del nuovo anno scolastico ed evidenziano le solite criticità, ulteriormente aggravate oggi dalle pochissime risorse messe a disposizione per le scuole statali e da un inizio anticipato che ha lasciato molte cattedre vuote".
Tali forti criticità, relative alla messa in sicurezza e alle condizioni igienico-sanitarie, oltre alla carenza di docenti nelle classi, "sono state confermate dai rappresentanti sindacali pochi giorni fa durante un’audizione in Commissione Lavoro".
La maggior parte degli investimenti nazionali "viene invece assorbita da nuove spese per il personale, e poco o nulla rimane alle scuole per la gestione didattico - organizzativa e per l’ adeguamento e modernizzazione degli istituti".
Le nostre scuole ormai "si sono sempre più abituate a reperire i fondi e gestire autonomamente manutenzione ed interventi straordinari anche degli immobili, ma purtroppo la presenza delle amministrazioni locali e nazionali vincola lo spazio di autonomia degli istituti stessi, senza dare loro in cambio, e quindi al sistema nel suo complesso, un reale contributo in termini di risorse, svolgendo, invece, solo un ruolo di mera 'sorveglianza' che tende a burocratizzare ulteriormente il sistema".
Diverso dovrebbe essere invece il ruolo, tenendo conto delle esigenze delle scuole e sostenendone l’autonoma capacità progettuale, "stimolandola, facendosi interprete delle loro esigenze di risorse, anche finanziarie, presso tutti i soggetti, pubblici e privati, conducendo e guidando uno sforzo congiunto di 'fundraising' finalizzato al miglioramento della qualità dell’offerta formativa in un momento in cui le risorse sono scarse e vanno riservate ai settori chiave per lo sviluppo sociale del territorio e del Paese".