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TAV E INDAGINI, RIFONDAZIONE: "BLOCCO DI TUTTI I LAVORI"
Il gruppo della Provincia: "Almeno fino alla conclusione dell'iter processuale". Chiesta una comunicazione della Giunta nella prossima Assemblea di Palazzo Medici Riccardi

Sei nuovi arresti, con l'accusa di associazione a delinquere per corruzione e abuso d’ufficio, nell’ambito delle indagini sui lavori della Tav a Firenze. "Secondo l’accusa - dicono i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - quella che sembrerebbe una squadra sarebbe riuscita, tramite manovre illecite, a premere per derubricare come semplici '“sottoprodotti' i rifiuti speciali derivanti dagli scavi al fine di renderne più semplice e meno oneroso lo smaltimento ma con grave pregiudizio dell’ambiente e della salute". Rifondazione comunista chiede il blocco cautelativo e immediato di tutti i lavori del sottoattraversamento fiorentino almeno fino alla conclusione dell’iter processuale.
A riguardo il gruppo di Rifondazione ha presentato un'interrogazione in Provincia. Nel Consiglio provinciale di Lunedì 23 settembre prossimo dovrebbe essere effettuata, su richiesta del Gruppo di Rifondazione Comunista, una comunicazione della Giunta sulle vicende delle terre di scavo Tav cui seguirà il dibattito in aula.
"L'iniziativa - dicono Calò e Verdi - rientra nel complesso degli impegni assunti nel tempo dal nostro hruppo consiliare e da Rifondazione comunista sulla questione del sottoattraversamento Tav fiorentino, nella ferma contrarietà all'intervento e nell'impegno costante per rivendicare una costante attività di monitoraggio e di vigilanza sui lavori e sulla correttezza delle procedure".
In riferimento all'indagine in corso "è necessario favorire la trasparenza e una corretta e tempestiva informazione ai cittadini, ai territori e alle comunità coinvolte".
Di seguito il testo dell'interrogazione.

"Apprendiamo dalla stampa che i carabinieri del Ros, che hanno portato avanti le indagini coordinate dai pm fiorentini sulla questione Tav di Firenze, hanno messo agli arresti domiciliari nella giornata del 16 settembre 6 persone con l'accusa di associazione a delinquere per corruzione e abuso d’ufficio.
Rifondazione Comunista ha denunciato ed esposto in vari atti pubblici la propria posizione.
In una domanda di attualità datata 17 gennaio 2013 in concomitanza del sequestro della talpa 'Monna Lisa' avevamo denunciato il tentativo di derubricare il trattamento delle terre di scavo da rifiuti speciali a inerti smaltibili con meno vincoli e soprattutto meno costi economici per chi realizza gli appalti e con gravissimi costi ambientali e sociali per la collettività.
La questione degli illeciti sulle modalità di trattamento delle terre di scavo riemerge ora con ulteriori capi di imputazione. Nelle motivazioni sugli ultimi arresti si legge infatti: 'Tra gli obiettivi nella 'partita Tav' a Firenze c'era da ottenere un decreto che mutasse la qualifica giuridica delle terre di scavo da rifiuti, da smaltire in discariche apposite, a 'sottoprodotti' da poter trattare come normali inerti'. 
Proprio il cambiamento della legge diventa lo snodo tra affari e politica. Dietro alla stesura dell’ultimo decreto in materia, il 161/2012, sembrano celarsi pressioni e manovre dettate da interessi economici ben precisi.
Infatti secondo la normativa che è stata modificata le terre e rocce da scavo, ai sensi dell’art. 183 comma 1 lett. a) d. lgs. n. 152/2006, sono classificate come rifiuto speciale la cui gestione deve avvenire nel rispetto delle modalità di deposito temporaneo (art. 183 comma 1 lett. m) e attraverso l’avvio a recupero ovvero a smaltimento in impianti idonei debitamente autorizzati (art. 208, art. 210);
Già le gravissime le imputazioni relative al sequestro della talpa del gennaio scorso erano un monito per fermare immediatamente tutti i lavori della tav fiorentina:
“Associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata in danno di enti pubblici. La frode in pubbliche forniture, la corruzione e il traffico di rifiuti.”
Il passaggio giudiziario di questi giorni ci conferma e non stupisce chi da tempo denuncia la mancata definizione del problema della destinazione dei materiali di scavo.
L’arresto della presidente di Italferr ed ex presidente della Regione Umbria, ai domiciliari con altri cinque,... sono la riprova che su quest’opera (che Rifondazione comunista da sempre ha definito, inutile, dannosa ed economicamente insostenibile) si addensano ulteriori nubi e dubbi sulla trasparenza e opportunità dello stesso progetto TAV, in particolare il sottoattraversamento fiorentino che ha avuto infinite critiche di elevato valore tecnico sul piano di sostenibilità ambientale e idrogeologica e, ricordiamo, una proposta alternativa di passaggio in superficie che non è mai stata realmente presa in analisi.
Chiediamo per questo all’intera classe politica e in primis alle Itituzioni: Provincia di Firenze; Regione Toscana e Comune di Firenze; il blocco cautelativo immediato di tutti i lavori del sottoattraversamento fiorentino.
I consiglieri di Rifondazione Comunista
chiedono al Presidente della Giunta Provinciale e all'Assessore competente:
di riferire dettagliatamente su quanto sta avvenendo ai cantieri del sottoattraversamento fiorentino alla luce delle ultime vicende giudiziarie;
se alla luce della normativa vigente e agli intrecci tra affari e politica, che sembrano emergere, non si ritenga di chiedere da parte delle Istituzioni, in primis, la Provincia di Firenze e Regione Toscana e Comune di Firenze; il blocco cautelativo immediato di tutti i lavori del sottoattraversamento fiorentino.
Chiediamo altresì se la magistratura ha coinvolto la Provincia di Firenze per le proprie competenze a qualsiasi livello nelle indagini in corso".

18/09/2013 19.02
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze