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GAIT REGGELLO, TUTTE LE IPOTESI IN CAMPO
In Consiglio provinciale il Presidente e assessore al Lavoro illustra quadro e prospettive del Gruppo Alimentare

Gait Reggello. Ricostruiti quadro e prospettive in Consiglio provinciale di Firenze, dove il Presidente della Provincia e assessore al Lavoro Andrea Barducci ha risposto a una domanda d'attualità presentata da Rifondazione comunista.
Il Consiglio provinciale si era già occupato nell’aprile 2012 dell’ ex Salumificio Bechelli, divenuto Gruppo Alimentare in Toscana. L’azienda era stata acquisita dalla Gsi (Grandi Salumifici Italiani) di Modena, già socio della società reggellese al 60%.
Gsi ha presentato a fine maggio scorso il Piano industriale 2013–2015. Il gruppo conta da qualche anno perdite di bilancio dovute in parte a crisi di mercato. Il 2012 ha fatto registrare un decremento di 4,5 milioni di euro.
Nel quadro del Piano ricordato e per aumentare la produttività dello stabilimento di Reggello, è in corso l’automazione e la robotizzazione delle linee. Gli esuberi annunciati derivano da queste scelte strategiche.
Per Reggello si prevedono 90 esuberi su circa 250 dipendenti complessivi.
Lo stabilimento di Fornacina (Grosseto) invece sarà chiuso trasferendo tutti i dipendenti in uno stabilimento vicino, di proprietà Gsi. Previsti 10 milioni di investimento relativi ad un progetto legato alla geotermia.
Gli investimenti del nuovo Piano industriale ammonterebbero a 5 milioni di euro e saranno a regime entro primavera 2014.
Per quanto attiene gli ammortizzatori, l’azienda aveva avviato un Contratto di solidarietà difensivo (finalizzato cioè ad evitare decrementi occupazionali) il primo marzo 2011. La durata prevista era di 24 mesi. Nel marzo di quest’anno le parti si sono accordate per ulteriori 24 mesi, fino a tutto il mese di febbraio 2015.
Circa il citato ridimensionamento occupazionale dello stabilimento valdarnese, i sindacati richiamano il precedente Piano industriale che aveva deciso l’esternalizzazione della logistica e dunque individuato degli esuberi che sono stati gestiti tramite accompagnamento alla pensione ed incentivi all’uscita.
La trattativa fra le parti sul Piano industriale attuale è aperta e le organizzazioni sindacali cercheranno di ottenere la diminuzione del numero di esuberi.
Il 16 luglio scorso azienda e sindacati si sono confrontati sui temi dei volumi produttivi, delle vendite e delle modifiche alle linee di produzione. Il 30 luglio si è tenuta l’assemblea dei lavoratori per fare il punto sullo stato della trattativa. Il 2 settembre è iniziato il confronto tra le parti circa gli investimenti e gli esuberi con il vaglio di possibilità finalizzate a contenere al massimo l’impatto sociale, in ordine ad ipotesi di outplacement e incentivi all’esodo.
L’obiettivo della trattativa è giungere alla sottoscrizione di un accordo - quadro entro la fine del presente mese di settembre. L’Unità di Crisi della Provincia non è stata coinvolta nella vertenza. La Provincia, intanto, si augura che la trattativa possa raggiungere l'obiettivo di una diminuzione dell'impatto del numero eventuale degli esuberi. Evidente che qualora la trattativa non producesse esiti positivi, si dovrebbe attivare l'Uità di Crisi.
"La Provincia ha colto le modalità in cui il Valdarno vive la situazione del lavoro - ha commentato per Rifondazione il capogruppo Andrea Calò - I due poli sono il Gait da una parte e la Pirelli dall'altra. E' intorno ad essi che si gioca intanto il futuro concreto dei lavoratori, e contemporaneamente il modo con cui si dà dignità al lavoro e alle persone che lo esercitano. Chiediamo la massima attenzione".

25/09/2013 13.02
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze