APPROVATO DALLA PROVINCIA SCHEMA DI CONVENZIONE CON L’UNIONE DEI COMUNI DEL CIRCONDARIO
Ampio dibattito in Consiglio provinciale
Il consiglio provinciale ha approvato con i voti favorevoli di Pd e Progetto Toscana –IDV, contrari PDL e Fratelli d’Italia, astenuti Rifondazione Comunista e Lega Nord, la delibera, con la quale è stipulata una convenzione tra la Provincia di Firenze e l’Unione dei Comuni del Circondario Empolese Valddelsa, finalizzata alla costituzione di un ufficio trasversale per l’esercizio dei servizi di staff o di supporto amministrativo agli uffici della Provincia e dell’Unione “riferibili alla funzione di amministrazione generale quali ragioneria, economato, sistemi informativi, segreteria, Ufficio gare e contratti”.
Nella convenzione si chiarisce , inoltre, che sono riconfermate le funzioni già precedentemente affidate all’ex Circondario Empolese Valdelsa: pianificazione e controllo ambientale, programmazione del ciclo di smaltimento dei rifiuti, difesa del suolo, agricoltura, caccia e pesca, lavoro e formazione professionale, sviluppo economico e pianificazione strategica, turismo, servizi scolastici e sportivi, viabilità e trasporti, servizi culturali.
L’esercizio di tali funzioni sono svolte da personale distaccato della Provincia sotto il controllo e l’indirizzo politico degli organi dell’Unione con l’obiettivo di accrescere l’efficienza del sistema, il miglioramento della qualità dei servizi erogati, la riduzione dei costi e la diffusione dei servizi sul territorio. E’ previsto, inoltre, il contenimento della spesa “almeno pari al 20% degli oneri finanziari sostenuti nel 2012 per spese generali di funzionamento”. La Provincia assicura all’Unione per lo svolgimento delle funzioni delegate le risorse finanziarie previste nei documenti di programmazione e rendicontazione. La durata della convenzione, che entrerà in vigore il giorno della sottoscrizione, avrà durata fino al 31 dicembre 2014, termine stabilito dalla legge da cui decorre l’effettivo riordino delle Province.
Tiziano Lepri, assessore al Bilancio, nell’illustrare la delibera, ha ricostruito le fasi salienti che hanno portato alla nascita del Circondario, “una specificità” del nostro territorio provinciale, a cui la Regione Toscana aveva già precedentemente affidato compiti e funzioni attraverso una specifica legge, proprio nel momento in cui venivano aboliti i circondari provinciali.
Per Piergiuseppe Massai, del PdL, “l’atto non sta in piedi né politicamente né metodologicamente. I Circondari non esistono più, la Provincia con quest’atto crea un’ingiustizia nei confronti delle altre Unioni di Comuni, consegnando uomini, mezzi e risorse all’Empolese Valdelsa. C’è un interesse politico a mantenere in piedi questa istituzione, perché è un problema interno al partito di maggioranza. Non ci sarà la diminuzione del 20% della spesa prevista, ed infine la funzione di controllo e di indirizzo è posto in capo agli organi dell’Unione senza alcun controllo da parte della Provincia”.
Stefano Fusi, intervenendo in qualità di Presidente della Commissione Affari Istituzionali, ha sottolineato il lungo lavoro svolto in Commissione. “Abbiamo esaminato tutti i dubbi – ha proseguito Stefano Fusi – l’atto è complesso ma è soprattutto strategico. Non è una prorogatio dell’esistente, perché con quest’atto deleghiamo funzioni a un’aggregazione di Comuni, prevedendo notevoli risparmi di spesa. Si tratta di una sfida, di una scommessa per la nascita di una nuova governance che dovrà garantire la transizione fino alla nascita della Città Metropolitana”.
Filippo Ciampolini, del PdL ha criticato quella parte della convenzione che delega la funzione di controllo e di indirizzo politico-amministrativo agli Organi dell’Unione. “Su questo terreno va fatta chiarezza, non possiamo delegare questa funzione all’Unione. Ha poi concluso “Sono curioso di sapere come funzioneranno i servizi, a partire dal sociale, servizio quest’ultimo prima in capo ai Sindaci ed ora all’Unione”.
Intervenendo nel dibattito il Presidente Andrea Barducci ha respinto l’idea che le materie delegate all’Unione dell’Empolese Valdelsa sia una questione interna di partito. “C’è una storia istituzionale alle spalle, c’è una scelta che è stata compiuta a suo tempo. Da altre parti – ha proseguito il Presidente della Provincia – si sono moltiplicate le Province, qui è stato operato diversamente, per un assetto istituzionale che tenesse conto dei territori. Bisognerebbe, al contrario affrontare il tema con un’altra ottica guardando ed affrontando i problemi su un piano di area metropolitana. Ampia disponibilità infine a monitorare, a verificare a misurare i passaggi successivi per renderli trasparenti”.
Per Andrea Calò, di Rifondazione Comunista, “si enfatizza la legge regionale e non ci si accorge che otto lavoratori dei Centri per l’Impiego e la Formazione stanno per essere licenziati. Come si contrasta la precarietà, e perché l’Unione dei Comuni non ha prorogato il contratto a questi lavoratori, si è domandato il capogruppo di Rifondazione. Sia chiaro – ha concluso Calò – siamo del tutto contrari ad un appalto esterno per queste funzioni”.
Per Marco Cordone, capogruppo della Lega Nord, l’approvazione della delibera che delega all’Unione Empolese Valdelsa compiti e funzioni cade in un momento di caos istituzionale, voluto prima dal Governo Monti e poi dal Governo Letta. “Dall’empolese-valdelsa è sempre venuto un costruttivo dialogo con la Provincia e le funzioni delegate sono sempre state esercitate con l’obiettivo di accrescere l’efficienza riducendo i costi”.
“Perché il Mugello non ha le stesse deleghe del Circondario, perché non il Chianti – si è domandato Guido Sensi, dei Fratelli d’Italia. Consegniamo un ruolo provinciale ai Comuni, aprendo alla disgregazione della Provincia, dando avvia alla creazione di microProvince”.