PIRELLI FIGLINE VALDARNO, "TROPPA LATITANZA"
Rifondazione comunista: "Vertenza a un punto di sospensione. Poco incisiva l'azione degli Enti locali"
Vertenza dei metalmeccanici della Pirelli. Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm e RSU ancora in attesa di conoscere gli esiti del processo di esternalizzazione di una parte della produzione e di una convocazione da parte del Ministero per lo Sviluppo economico per avere garanzie sulle sorti della Business Unit Steelcord, la produzione figlinese di Pirelli dove lavorano in 390 meccanici più un articolato indotto.
Per i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi "non si avverte a tutt’oggi" l’incisività delle azioni di sostegno alla vertenza da parte di Regione Toscana, Provincia di Firenze e Comune di Figline Valdarno per sollecitare l'apertura del tavolo nazionale al Mise e scongiurare un drammatico epilogo alla vicenda.
"All’inconsistenza dell’azione svolta dalle istituzioni locali" ora si aggiunge l’interessamento del Presidente della Commissione lavoro alla Camera il quale dichiara, anche lui, di attivarsi presso il Ministero "che intanto continua a latitare e ad ignorare i metalmeccanici della Pirelli".
Presentata in Provincia di Firenze una domanda d'attualità. Di seguito il testo del documento.
"Torna d’attualità la vertenza dei metalmeccanici della Pirelli da mesi in attesa di conoscere gli esiti del processo di esternalizzazione di una parte della produzione annunciata dalla multinazionale e se a questa seguirà la svendita, cessione e/o delocalizzazione di attività dell’importante stabilimento di Figline Valdarno.
Le organizzazioni sindacali hanno sempre denunciato la scarsa chiarezza del gruppo e la poca trasparenza della multinazionale data anche dall’assenza di un piano industriale che rendese evidente le sorti della fabbrica e la tenuta dei livelli occupazionali e professionali. Su questa vicenda fin da subito il sindacato aveva chiesto un incontro al Ministero per lo Sviluppo economico per avere garanzie sulle sorti della Business Unit Steelcord, la produzione figlinese di Pirelli incontro che a tutt’oggi non è mai avvenuto.
E’ notizia di queste ore che dopo mesi di attesa da parte delle organizzazioni sindacali e di iniziative rivolte al governo, istituzioni e parti industriali la vicenda della Pirelli è ritornata alla ribalta grazie ad una iniziativa parlamentare del Movimeno 5 Stelle che attraverso una interrogazione parlamentare avevano richiesto senza mezze misure l’attivazione del tavolo del MISE, iniziativa questa, che ha risvegliato i parlamentari del PD, i quali per una probabile “paura elettoralistica” hanno promosso a loro volta un incontro tra i sindacati e il Presidente della commissione lavoro alla Camera il quale si è reso disponibile, anche lui, a interloquire con il ministero per sollecitare l'apertura del tavolo nazionale al Mise.
Tavolo che a tutt’oggi ancora non c’è nonostante che stiano per arrivare sul tavolo della multinazionale le prime offerte di acquisto dello steel cord.
E così dopo l’impegno dichiarato a sostegno della vertenza da parte dell’Assessore Regionale al Lavoro, del Presidente della Provincia di Firenze, del Sindaco di Figline Valdarno, di due Parlamentari del PD e ora del Presidente della Commissione Lavoro alla Camera c’è grande attesa nel mondo sindacale e tra i lavoratori che questa convocazione del Ministero dello Sviluppo Economico avvenga veramente.
Appare dunque lecito chiedersi che fine hanno fatto le iniziative istituzionali annunciate a Luglio 2013 dalla Regione Toscana, Provincia di Firenze e Comune di Figline Valdarno, nei confronti del governo, in merito alla vicenda della Pirelli (stabilimento di Figline) a seguito del cambio di strategia industriale della multinazionale che aveva deciso di esternalizzare la produzione dello steel cord - il filo d'acciaio che costituisce la struttura degli pneumatici – in quanto non rientra più nel suo core business ?
Cosa hanno fatto i principali attori istituzionali locali, nei confronti del Governo e di Confindustria, dopo aver espresso la propria insoddisfazione al tavolo regionale a seguito dell’incontro con il responsabile delle relazioni industriali del Gruppo Pirelli che aveva riconfermato prevalenti gli interessi di mercato e di profitto della multinazionale rispetto alla salvaguardia occupazionale e alla tenuta dello stabilimento?
E’ avvenuta o no la pressione verso il Governo e il Ministero dello Sviluppo Economico, così come richiesta da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm e RSU ( nel lontano giugno 2013) affinchè ci fosse una reale presa in carico della vicenda che, così come è messa, rischia di arrivare ad un drammatico capolinea?
Lo stabilimento di Figline Valdarno – dal 1 luglio scorso, confluito in una Newco azienda ex novo con l’obiettivo strumentale di misurare meglio il suo valore di mercato - riveste un ruolo strategico nella produzione dello steel cord qui risiede il know-how della progettazione e dello sviluppo del prodotto e inoltre proprio per il particolare insediamento produttivo di medio/grandi dimensioni ci lavorano 390 lavoratori più un consistente e articolato indotto.
Eppure il tempo non gioca a favore dei metalmeccanici che da mesi vivono una insostenibile precarietà, resa ancora più pesante dalla recessione economica e dall’assenza di misure di sostegno al lavoro, salari e redditi mentre sulla loro pelle sembra che sia arrivata a fine, la trattativa per la cessione della divisione dello steel cord della cui contesa sono in gioco a multinazionali coreane o belghe e fondi privati ( della cui “affidabilità” ne sanno qualcosa proprio i lavoratori della Seves).
Gli scriventi Consiglieri provinciali di Rifondazione Comunista
nell’esprimere solidarietà ai lavoratori della Pirelli di Figline Valdarno, nel ribadire la propria attenzione e sostegno politico e istituzionale alla vertenza,
nel richiamare la Regione Toscana, Provincia di Firenze e Comune di Figline Valdarno ad una più proficua e concreta iniziativa nei confronti del MISE
nel ritenere grave il fatto che il Ministero dello Sviluppo Economico a tutt’oggi si è ben guardato di convocare il tavolo a suo tempo richiesto da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm e RSU e ora sollecitato anche dalle segreterie nazionali dei meccanici, chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sulla situazione dello stabilimento della Pirelli (Figline Valdarno), su quali iniziative concrete sono state attivate dal tavolo regionale nei confronti del Governo, Ministero dello Sviluppo e Confindustria, se corrisponde a vero quanto dichiarato da alcuni giornali della finanza che sta per concludersi l’acquisto della produzione dello steel cord, sulla presentazione del piano industriale e quali garanzie verranno date sulle sorti dello stabilimento di Figline Valdarno e i 390 lavoratori più indotto che vi operano.
Chiediamo inoltre di sapere di sapere quando verrà convocato il nuovo tavolo regionale e quali azioni concrete l’Amministrazione Provinciale intende promuovere, di concerto al Comune di Figline Valdarno e alla Regione Toscana, in relazione al fatto specifico e più in generale per la salvaguardia dei livelli occupazionali nel Valdarno, di sostegno alla vertenza sindacale e di tutela ai 390 lavoratori".