HomeSHELBOX, RIFONDAZIONE: "ORA UN IMPRENDITORE AUTOREVOLE"
I consiglieri provinciali di Firenze Andrea Calò e Lorenzo Verdi sulla cassa integrazione straordinaria e le prospettive dello stabilimento di Castelfiorentino
Shelbox (Castelfiorentino), arriva la cassa integrazione straordinaria per i 137 valida fino al 5 marzo 2014. "Si tratta di un risultato importante, tutt’altro che scontato - commentano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - che arriva mentre i lavoratori stanno ancora lottando affinchè lo stabilimento riparta e con esso un nuovo processo di reindustrializzazione". La Fiom Cgil e la Rsu, unitamente ai lavoraori in presidio da oltre 10 mesi, "rilanciano il proprio impegno a contrasto della desertificazione produttiva, a difesa dell’occupazione e del lavoro e rivolgono un nuovo appello alle istituzioni e alla politica affinchè si trovi un nuovo acquirente". Rifondazione comunista, nel ribadire la solidarietà ai lavoratori della Shelbox, sollecita tutte le istituzioni - Regione Toscana, Provincia di Firenze, Comune di Castelfiorentino, Unione dei Comuni del Circondario Empolese Valdelsa - affinchè si individui un imprenditore che abbia la forza, la serietà e l’autorevolezza di rimettere in moto lo stabilimento.
Presentata una domanda d'attualità in Provincia di Firenze. Di seguito il testo.
"Shelbox (Castelfiorentino), mentre i lavoratori stanno ancora lottando affinchè lo stabilimento riparta e con esso un nuovo processo di reindustrializzazione, con un presidio permante dentro e fuori la fabbrica, dopo “….dieci mesi di battaglia quotidiana fatta di iniziative, incontri, faccia a faccia con le istituzioni…” arriva la cassa integrazione straordinaria valida fino al 5 marzo 2014.
Ammortizzatori sociali quali strumento di sostegno e tutela a chi è investito da una pesante crisi occupazionale e da un processo di precarizzazione salariale. Come ha chiarito Stefano Angelini della Fiom Cgil (il sindacalista che non ha mai lasciati soli la RSU e gli operai)”… è un passaggio importante e il risultato era tutt'altro che scontato,visto che stiamo parlando di un'azienda fallita…” ora però si tratta di risolvere lo scoglio più duro: la ripartenza, il contrasto alla desertificazione produttiva in termini semplici il lavoro. Massimo Simoncini, della Rsu Shelbox sintetizza così lo stato d'animo dei 137 lavoratori”…che siano case mobili o borse, a noi non interessa. Vogliamo solo lavorare…”.
E così mentre i lavoratori vanno a firmare i moduli per la cassa integrazione riparte un nuovo appello agli enti, ai politici e a tutti coloro che in questi dieci mesi hanno incoraggiato e supportato la vertenza, la mobilitazione e la lotta.
Il gruppo di Rifondazione Comunista
nel ribadire la solidarietà ai lavoratori della Shelbox e il pieno sostegno politico e istituzionale alla vertenza, tra l’altro espresso anche dai propri circoli di Gambassi Terme, Castelfiorentino, gruppi consiliari e feste di Liberazione,
nell’esprimere la propria soddisfazione per l’erogazione della CIGS ai lavoratori in lotta per la difesa del lavoro e occupazione,
nel ritenere determinante che tutte le istituzioni – Regione Toscana, Provincia di Firenze, Comune di Castelfiorentino, Unione dei Comuni del Circondario Empolese Valdelsa – continuino a sostenere rutte le iniziative attivate dal Sindacato e RSU nel sostegno dei lavoratori e nell’individuazione di un nuovo acquirente che faccia ripartire la produzione
chiede al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sulla situazione della Shelbox Castelfiorentino, quali iniziative sono state attivate, insieme alle altre istituzioni, per ridare prospettiva allo stabilmento e per favorire l’ingresso di un nuovo acquirente in modo da togliere i lavoratori da una precarietà insostenibile inaccettabile.
Infine chiediamo di sapere se è in essere la convocazione di un tavolo regionale sulla vertenza della Shelbox sulla quale chiediamo di essere puntualmente informati".
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze