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DIBATTITO SULLA PROCREAZIONE ASSISTITA
Approvata la mozione di Biagiotti, Testi, Biagini, Lazzeri e Campi dei Democratici di Sinistra e di Lensi Forza Italia. Respinta la mozione di Udc e La Margherita

Approvate dal Consiglio provinciale due mozioni sulla legge 40/2004: procreazione assistita. La prima (19 sì: Ds, PdCI, Verdi, Prc ed il consigliere Lensi di FI ed 8 no: Margherita, Udc, An e FI), delle consigliere DS Biagiotti, Testi, Biagini, Lazzeri e Campi richiama la laicità dello stato ed auspica che la presentazione dei quesiti referendari abbia un buon esito come principale obiettivo che una legge giusta, che pure è necessaria, venga di nuovo legiferata in parlamento. La seconda, in difesa del referendum abrogativo totale della legge 40/2004 del consigliere Lensi, con 18 sì (Lensi, Ds senza il consigliere Mattei, PdCI, Verdi, Prc) 7 no (Margherita, Udc, FI ed il consigliere Mattei dei Ds) e 2 astensioni (An). Respinta con 20 no e 7 sì la mozione di Bassetti e Tondi (Udc) ed Ermini, Londi e Giunti (La Margherita) che riteneva inopportuno l’uso del referendum per affrontare un tema così delicato.
Lazzeri (Ds) ha ricordato che la legge, “Vietando la fecondazione eterologa toglie a moltissime donne e coppie la possibilità di avere figli, creando, di fatto, una categoria di cittadini di serie B. E’ prevedibile il ricorso delle famiglie a strutture esterne. L’obbligo di impianto di feti potenzialmente malati costringerà molte donne alla prospettiva crudele dell’aborto terapeutico”. Lensi (FI), come Radicale ha difeso il referendum ed ha spiegato che “Ci sono già oggi 600 coppie che vanno in Canton Ticino a cercare i centri di fecondazione. I referendum sono un aspetto importante e vorrei ricordare che in California, dove governatore è Swarzenegger repubblicano, è passato un referendum che attiva fondi per 3 miliardi di dollari per lo studio delle linee di cellule staminali. Il referendum è stato vinto con l’appoggio del governatore Swarzenegger”. E’ da difendere la legge 40 per Bassetti (Udc) “Non è la migliore ma sono state dette tante cose anche errate. In nome di chi e di che cosa vengono posti dei limiti se servono a tutelare diritti di ogni uomo. I limiti non sono una amputazione ma, a mio avviso, sono un arricchimento. Si dice che è una legge proibizionista. A mio avviso è una legge positiva che cerca di dire sì alla vita”. Grazzini (FI) ha chiesto come mai esiste nella sinistra “Questo furore biologico della battaglia contro una legge perfettibile ma che comunque va a regolare una materia che aveva bisogno di ordine”. Per Panerai (Ds) “E’ evidente che questa legge è palesemente ispirata a una visione della società e della morale secondo cui disposizioni che regolano le vite degli individui debbono corrispondere a superiori principi etici”. Un dibattito libero per Sensi (An) che ha difeso l’istituto del referendum: “Non è detto che tutte le leggi che vengono fatte siano buone e la minoranza parlamentare ha la possibilità di proporne l’abrogazione. Questa legge così come è fatta crea grossi problemi alla scienza italiana ed alle famiglie e nulla vieta che un referendum possa farci sapere come la pensano gli italiani”. Per Campi (Ds) “E’ uno strano e contraddittorio paese il nostro: ci stracciamo le vesti perché le culle sono vuote e limitiamo contemporaneamente la possibilità di nascite. Un sondaggio ha rivelato che questa legge non piace al 53% degli intervistati. E un intervistato su tre risulta disposto a cambiare voto qualora il proprio partito o coalizione non corrispondesse alle sue aspirazioni in questa materia. La conclusione politica del sondaggio è che si è consumata una ulteriore frattura tra rappresentanza e rappresentati”. Per Massai (An) “Nessuno ha la verità rivelata: se il feto è una persona oppure una cosa non lo metto neanche in discussone ma, in termini laici, qual è il limite che ha la scienza per non arrivare a essere selettiva? Qual è il limite per cui la scienza può decidere se un embrione scelto può o non può essere impiantato in una coppia? Sono domande alle quali non sono state date risposte. Il mondo laico non deve estremizzare determinate libertà”. Calò ha ricordato come Rifondazione Comunista abbia dato il suo contributo per la raccolta delle firme sul referendum “Perché è necessario cancellare questa legge d’ispirazione etico confessionale”. Testi (Ds) ha sottolineato che “La legge di cui si sta discutendo ha risentito di un impianto elettoralistico. Questa discussione, collocata in un altro momento politico, avrebbe visto un approccio più attento alla salute della donna ed al desiderio di maternità e paternità. La legge sulla procreazione assistita è una legge indubbiamente necessaria e non ho alcun dubbio che ci fosse bisogno di porre dei limiti, in particolare modo, alle manipolazioni genetiche”. Giunti (La Margherita) ha ribadito che questa legge, “In alcuni aspetti, è una legge che porta con sé alcuni principi giusti e corretti anche se migliorabile e ritiene l’uso del referendum inopportuno”. Per Marconcini (PdCI) non si può correre il rischio che un proprio convincimento diventi legge. Il referendum è abrogativo ed il popolo sovrano non va a sostituirsi al legislatore ma fa capire se ha voglia di far modificare la legge al Parlamento”. Per Gori (Ds) “Questa legge non è sbagliata per quello che contiene in sé ma per come è nata, per il clima e il momento in cui è stata fatta. Sono temi importanti e nessuno ha certezze da sbattere sul tavolo. Io sono per la famiglia ma sono anche per chi questa famiglia la concepisce come un inferno e chiede di uscirne, così come sono contro l’aborto e nello stesso tempo sono perché una scelta responsabile della donna e dell’uomo porti, se è necessario ed inevitabilmente ad una scelta medica”. Per Lazzerini (PdCI) “Questa legge ci riporta alla chiusura delle case chiuse e o dei manicomi: situazioni di facciata. Questa è una legge che doveva essere fatta, e alla svelta. La classica legge all’italiana. A cosa mi riferisco? Se voi l’avete letta e andate a guardare le sanzioni, per la maggiore parte dei casi al di là del baratto degli embrioni si parla di sanzioni con cifre ridicole per chi non rispetta i dettami della legge”.

06/11/2004 12.46
Provincia di Firenze