SARÀ LA PROVINCIA AD OCCUPARSI DEL “TUBONE” DEL PADULE DI FUCECCHIO
Servirà per migliorare la qualità delle acquee sotterranee entro il 2015
Il cosiddetto “Tubone” del Padule di Fucecchio è stato al centro di una domanda d’attualità del consigliere della Margherita Paolo Londi che è stata trattata in Consiglio provinciale. “Il progetto del collettore denominato “tubone” è regolato dall’accordo, firmato il 29 luglio 2004, da Ministero dell’ambiente, Regione toscana, Autorità di bacino dell’Arno, Provincie di Pisa e Pistoia, Circondario di Empoli, Comuni di Fucecchio, Castelfranco di Sotto, S. Miniato, Santa Croce sull’Arno, ATO 2 Basso Val d’Arno, Arpat, Associazione dei conciatori ed è denominato – ha illustrato l’assessore ai parchi ed aree protette Mauro Romanelli – come accordo integrativo per la tutela delle risorse idriche del basso e medio Val d’Arno e del Padule di Fucecchio, attraverso la riorganizzazione della depurazione industriale del comprensorio del cuoio e di quella civile del Circondario Empolese, della Valdera, della Valdelsa e della Val di Nievole. Il tavolo per la realizzazione del protocollo era iniziato nella precedente legislatura e l’amministrazione provinciale scelse di delegare in pieno il circondario a rappresentarla in quella sede. Ad oggi, l’assessorato provinciale alle aree protette non ha ricevuto alcuna comunicazione della firma del protocollo. L’accordo è finalizzato alla realizzazione delle condizioni del riequilibrio del bilancio idrico nel comprensorio toscano del cuoio ed al raggiungimento, entro il 2015, dell’obiettivo di qualità buono delle acque sotterranee nel medesimo territorio, delle acque superficiali nel bacino del fiume Arno a valle di Empoli e delle risorse idriche del Padule di Fucecchio. Si precisa, infine, che la Regione Toscana ha attivato dei tavoli istituzionali sulle aree definite di criticità ambientale tra le quali viene ricompresa l’area del Padule. In quella sede l’assessorato alle aree protette della Provincia di Firenze chiederà di essere coinvolto ufficialmente e a pieno titolo nella gestione del protocollo per la eventuale realizzazione delle infrastrutture idriche”. Londi ha ricordato che “C’è un grosso dibattito e varie prese di posizione sull’argomento. Ritengo – ha aggiunto Londi – che, al di là del fatto che la Provincia vuole tornare ad occuparsi direttamente del tubane, ritengo giusto un coinvolgimento del circondario Empolese - Val d’Elsa. Teniamo presente che stiamo parlando delle zone umide e rivolgo un invito all’assessore perché questa zona sia valorizzata per le sue peculiarità ambientali”.
12/11/2004 12.49