FIGLINE, RIFONDAZIONE COMUNISTA SU OSPEDALE SERRISTORI
Dichiarazione del capogruppo in Provincia di Firenze Andrea Calò
Ospedale Serristori. Ieri erano in discussione due mozioni in Consiglio provinciale dedicata alla vicenda del presidio ospedaliero di Figline. Il capogruppo di Rifondazione comunista Andrea Calò ha rilasciato sulla vicenda la seguente nota.
"La mozione di Rifondazione comunista sulla difesa del presidio è stata ignorata da un nutrito gruppo di consiglieri del Pd, Sel e Udc che hanno abbandonato l'aula e fatto mancare il numero legale.
Un comportamento grave a nostro giudizio quello adottato ieri in Consiglio Provinciale da Pd, Sel e Udc in occasione della presentazione della mozione di Rifondazione Comunista con la quale veniva chiesto al parlamentino di pronunciarsi contro il declassamento del Presidio Ospedaliero Serristori di Figline valdarno. Durante la presentazione della mozione –che risale a maggio 2013 - il capogruppo del Pd e i 13 consiglieri, Sel e Udc hanno abbandonato l'aula facendo così mancare il numero legale alla seduta.
In un emiciclo semivuoto e tra l'imbarazzo dei pochi rimasti ho così illustrato il testo della mozione che chiede alla Regione Toscana e alla Asl 10 di recedere da ogni operazione di tagli, soppressioni e trasformazione di attività e servizi dell'Ospedale riconfermando la natura del presidio, quale ospedale per acuti di 1° livello, collocato funzionalmente nella rete integrata dei servizi socio sanitari del territorio del Valdarno fiorentino e interconesso all'ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri.
Una mozione da noi ritenuta strategica alla luce del succedersi degli eventi.
Dopo lo sciopero del 7 ottobre indetto dai Cobas Sanità Firenze e la straordinaria manifestazione di popolo tenuta a Figline Valdarno (partecipata dal Sindaco di Figline, Giunte Comunali, Consiglieri Regionali e Parlamentari e associazioni di tutto il territorio) a difesa del diritto alla salute e per il ritiro delle disposizioni organizzative emesse dalla Direzione Generale della ASL 10, sono pervenute da parte della Asl ai sindaci del Valdarno Fiorentino i nuovi piani di riassetto dei servizi, i famosi protocolli d'intesa che dovrebbero segnare in negativo le sorti dell'ospedale.
Al termine della mia presentazione, constatato il vuoto di tanti scranni, abbiamo chiesto la sospensione della seduta rimandando la discussione e le operazioni di voto al Consiglio provinciale successivo.
La seduta è stata chiusa alle ore 17.30: a nostro giudizio un vero e proprio furto di democrazia consiliare e un'altra pagina nera da aggiungersi a questa consigliatura, che certo non fa onore alla funzione di rappresentanza che ognuno deve esercitare in funzione del mandato ricevuto.
Certo viene da pensare cosa possa unire forze così diverse – Pd, Sel e UDC - ad assumere un profilo basso, irrispettoso e contraddittorio nel disertare una normale seduta consiliare con all'ordine del giorno un tema così delicato e sentito dalla cittadinanza come il sistema sanitario e il diritto alla salute. Così come viene da evidenziare che le stesse forze che oggi disertano la seduta del parlamentino provinciale a livello locale invece sostengono le nostre ragioni nel difendere l'Ospedale Serristori.
L'espediente messo in essere dall'allegra comitiva di Consiglieri comunque ha solo sortito l'effetto di rimandare il pronunciamento dell'assemblea elettiva poiché per regolamento del Consiglio provinciale una mozione illustrata deve essere obbligatoriamente discussa e votata, appunto in quello successivo.
Dunque a niente è servito questo espediente se non a dimostrare a chi sta a cuore il Serristori e chi ha rispetto delle istituzioni e della sovranità popolare".