NELSON MANDELA ONORATO DAL CONSIGLIO PROVINCIALE DI FIRENZE
Il Presidente dell'Assemblea Piero Giunti ha invitato il Prof. Massimo Toschi per una testimonianza
Quando la sete di libertà è autentica non viene spenta nemmeno dalla prigione e dalle torture. Con una convinzione: "Nessuno escluso". Il Presidente del Consiglio provinciale di Firenze Piero Giunti ha aperto il Consiglio provinciale di Firenze odierno con un omaggio alla figura di Nelson Mandela. Nell'occasione è intervenuto il Prof. Massimo Toschi, consigliere del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi per i temi della cooperazione e della pace. I temi del perdono e della riconciliazione, ha spiegato Toschi che è stato assessore con questa dizione che può apparire singolare, sono stati specifici di Mandela, che li ha declinati in profondità e ampiezza in Sud Africa con una testimonianza che porta frutto a livello globale. Nel continente africano Toschi ha incontrato alcune volte Mandela, impegnato come mediatore durante la guerra in Burundi, o attento interlocutore per affrontare la piaga dell'Aids.
Da Marco Cordone (Lega Nord) "tutto il nostro rispetto per un eroe come Nelson Mandela che ha lottato per i diritti di libertà del suo popolo e per chi ovunque nel mondo lotta come lui". Per Samuele Baldini (Udc) Mandela è stato un gigante dei diritti umani la cui lezione si ripropone con estrema attualità in diversi scenari del pianeta.
Andrea Calò ha sottolineato la "lotta contro il razzismo e l'apartheid. E' ipocrita vedere molti benpensanti celebrare il ricordo di Mandela dopo avere giustificato il sistema reazionario contro cui egli ha lottato e forme di razzismo anche in casa nostra".
Alessandro Cresci (Progetto Toscana-Idv) ha rilevato come siano "pochi quelli che possono definirsi davvero discepoli di Mandela tra i capi di Stato. E' stato un esempio per i diritti civili, anche in relazione alle discriminazioni subite dagli omosessuali".
Per Leonardo Comucci (Pdl) Mandela "non solo è stato un uomo che ha ricercato la pace ma ha voluto la riconciliazione".
Stefano Fusi (Pd) constata che "si sono ricreati degli apartheid. Se si va nei campi dei Saharawi lo si tocca con mano. Il messaggio di Mandella può ispirare un'azione quotidiana. Non dimentichiamo che l'oppresso vince la propria battaglia quando persuade l'oppressore".