LAVORO A FIRENZE E PROVINCIA, "COSI' A TERMINE DA DURARE MENO DI UNA SETTIMANA"
I dati illustrati nel Consiglio provinciale di Firenze dedicato oggi esclusivamente alle questioni occupazioni
Ci sono molti modi per raccontare la crisi economica nel territorio fiorentino. Ma il più efficace, perché il più vero, è quello che ha trovato Alessandro Martini, che lavorava alla Colacem, e che ha fatto eco a quanto detto in apertura del Consiglio provinciale straordinario sul lavoro dal Presidente dell'Assemblea Piero Giunti: "Dietro i numeri ci sono le persone". "Devo comprare il latte, pagare il mutuo, pagare le bollette - ha detto Martini - Ma quando finiscono gli ammortizzatori sociali dove vado? E dove vanno quelli che lavoravano come me? Vi chiediamo di metterci in condizione di trovare un lavoro. Davvero non si può fare nulla? Il problema è poter fare studiare i figli ed essere in grado di mandarli all'università". Anche Garofalo, per la Shelbox, ha lanciato un appello: "Il lavoro è davvero fonte di sopravvivenza. Abbiamo 60 giorni di tempo per trovare soluzioni. Abbiamo bisogno di un imprenditore".
Il Presidente della Provincia Andrea Barducci da una parte ha rilevato che è vero che c'è una crisi di sistema da affrontare con politiche nazionali ancora debole, ma "c'è anche il problema di un'imprenditoria che non ha voluto essere all'altezza di sfide difficili. Tante situazioni di crisi si sarebbero potute evitare". Con la pericolosa retorica dell'elasticità, "si è precarizzato non solo il lavoro ma la vita di milioni di persone, finendo per fare male soprattutto ai giovani e al loro futuro". "Abbiamo una grande risorsa sul territorio che sono i beni culturali - ha continuato Barducci - Vi sono settori che possono produrre lavoro, anche sotto il profilo di servizi pubblici purché non creino nuovi precari all'infinito. A Firenze ci vuole una solida base industriale insieme all'offerta turistica e culturale, risorse che possono generare nuovi spazi occupazionali".
Alessandra Fiorentini, Vice Presidente della Commissione Lavoro della Provincia, ha illustrato al Consiglio alcuni dati che fotografano la situazione del territorio.
L'ammontare di ore di cassa integrazione autorizzate dall'Inps nel periodo gennaio-ottobre 2013 nella provincia di Firenze ammonta complessivamente ad oltre 12,5 milioni, con un incremento di oltre 2,1 milioni, pari al 20,3 per cento rispetto al 2012.
La crescita di questo ammortizzatore sociale non è tuttavia uniforme. Infatti diminuiscono le ore della cassa in deroga (-797 mila) e aumentano quelle della ordinaria (+ 560 mila), ma la maggior differenza si registra per la cassa integrazione straordinaria, con un notevole incremento (+2,3 milioni).
Circa le crisi aziendali "rileviamo che nella nostra provincia, nel periodo gennaio - settembre 2013, presenta una condizione di crisi per 222 aziende, per un totale di circa 1.747 unità espulse dal mondo del lavoro".
Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si registrano +43 imprese (+24%) ed un incremento di 491 lavoratori espulsi (+39,2%), indicatori che evidenziano l’aggravarsi della crisi economica per le imprese del territorio.
Nei primi sei mesi del 2013 i rapporti di lavoro comunicati dalle imprese della Provincia di Firenze (con l’esclusione del Circondario Empolese Valdelsa) sono stati 91.971.
La rilevazione mette in risalto un trend negativo: i rapporti di lavoro diminuiscono con una percentuale del 7,89 %.
Per ciò che concerne le tipologie contrattuali, quelle maggiormente utilizzate sono contratti a termine 60.697(66,0%), tempo indeterminato 16.385 (17,8%), collaborazioni a progetto o lavoro occasionale 10.811 (11,8%) e apprendistato 2.629 (2,9%).
Inoltre, se ci concentriamo sui rapporti a termine, è possibile osservare come tra quelli avviati nei primi sei mesi del 2013 il 46,7% abbia una durata inferiore ai sette giorni.
Confrontando poi le dinamiche della durata dei contratti a termini del primo semestre 2013 con lo stesso periodo del 2012, risulta che i rapporti di lavoro sono stati maggiori in termini percentuali per una durata fino a 30 giorni ed inferiori per contratti più lunghi.
Infine, analizzando la tipologia di orario nei primi sei mesi del periodo 2012-13, notiamo che il tempo pieno si riduce da 65,4% a 62,8%, mentre i contratti a tempo parziale aumentano raggiungendo nel 2013 il valore del 37,2% rispetto al 34,6% del primo semestre del 2012.
Ulteriori dati sono portati all'attenzione del Consiglio provinciale da Francesca Giovani (dirigente del Servizio Lavoro della Regione Toscana) e da Sandra Breschi (dirigente del Servizio Lavoro e Formazione della Provincia di Firenze).
In discussione alcune risoluzioni presentate dai gruppi politici.
'''In allegato le relazioni di Alessandra Fiorentini e di Sandra Breschi.'''