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LUXURY GOODS A LECCIO "NON RIPRENDE LAVORATORE REINTEGRATO DAL TRIBUNALE"
I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista: "E' la seconda volta che viene data ragione al dipendente". Presentata interrogazione urgente

Il Tribunale di Firenze, sezione Lavoro, ha dato ragione per la seconda volta a un lavoratore e per la seconda volta lo ha reintegrato, "ma la Luxury Goods Outlet Gucci, di Leccio, non rispetta la sentenza - rilevano i consiglieri provinciali di Rifondazione Andrea Calò e Lorenzo Verdi - Da agosto il lavoratore è ancora a casa. La Luxury nonostante l'ordinanza del giudice sceglie di esonerare illegittimamente il lavoratore. Ma il fatto che il dipendente, eletto anche nella Rsu aziendale, non sia rientrato a lavoro, ha reso in concreto impossibile anche lo svolgimento dell'attività sindacale".
La Provincia di Firenze, chiedono i consiglieri, "intervenga sulla proprietà, nel rispetto della sentenza e dei diritti dei lavoratori a scegliersi le proprie rappresentanze sindacali, al fine di recuperare una maggiore responsabilità sociale all’azienda".
Rifondazione ha presentato in Provincia di Firenze un'interrogazione urgente a risposta scritta. Di seguito il testo.

"Licenziato dall'outlet, il Tribunale di Firenze sezione lavoro condanna la Luxury Goods Outlet Gucci - Leccio Reggello - e dà ragione la lavoratore per la seconda volta che lo reintegra. Da agosto è a casa senza che l’azienda metta in essere la sentenza del tribunale che gli ha imposto il reintegro.
Il lavoratore eletto anche nella Rsu aziendale, non rientrando al lavoro, ha reso in concreto impossibile anche lo svolgimento dell'attività sindacale.
La società in maniera speciosa e pervicace, ha presentato nuovamente reclamo, ed il tribunale di primo grado si è dovuto esprimere per la seconda volta dando nuovamente ragione al lavoratore.
Ricordiamo che il dipendente è stato accusato dalla Luxury Goods Outlet, che gestisce la vendita al dettaglio del marchio Gucci al The Mall di Leccio, di aver espresso opinioni, in una in una chat privata di discussione su Facebook, che, spiega il dipendente licenziato "era stata creata per discutere tra i lavoratori il rinnovo del contratto integrativo, sicuramente peggiorativo nella proposta aziendale rispetto al precedente, in alcuni aspetti riguardanti il trattamento economico del personale".

La chat, viene inoltre specificato , è utilizzata privatamente e fuori dell'orario lavorativo. Il lavoratore sarebbe reo di aver pubblicato il simbolo dell'azienda a corredo della discussione sindacale. Un utilizzo, ritenuto dall’azienda, improprio e che ha dato il via alla motivazione per il licenziamento.
Una motivazione che se considerata sufficiente porterebbe al licenziamento di molti cittadini che usano senza troppe precauzioni e manifestando le proprie idee sul social network.

Rifondazione Comunista preoccupata dal comportamento privo di sensibilità e di correttezza sul piano umano, ma priva anche di quella responsabilità sociale che un’azienda dovrebbe imporsi per il ruolo che esercita nella comunità, richiede nuovamente all’Amministrazione Provinciale di monitorare quello che succede quotidianamente negli Outlet e nella grande distribuzione. Che venga verificato il corretto comportamento delle imprese sul rispetto delle norme contrattuali, dei diritti e del lavoro anche a fronte del processo di liberalizzazione degli orari del commercio, che ha determinato anche su il nostro territorio un consistente peggioramento delle condizioni di lavoro e della qualità della vita dei lavoratori e delle lavoratrici del settore. Alcuni licenziamenti avvenuti in quest’ultimo periodo nella zona degli Outlet segnalano una emergenza e criticità in corso.
Gli scriventi Consiglieri provinciali di Rifondazione Comunista nell’esprimere solidarietà ai lavoratori della Luxury Goods Outlet chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sulla situazione in essere agli outlet e nella grande distribuzione sul territorio provinciale, segnaliamo il caso del mancato reintegro a seguito di due sentenze come significativo di una situazione e chiediamo se sono pervenute all’amministrazione Provinciale di Firenze segnalazioni di violazioni dei diritti ai danni dei lavoratori da parte delle imprese, se sono state evidenziate azioni di repressione della condotta sindacale o delle libertà e dignità dei lavoratori così come recita la Legge 300/70 (Statuto dei Lavoratori).
Altresì chiediamo di sapere se la Provincia di Firenze intende esprimere sostegno al lavoratore ingiustamente licenziato e reintegrato con due gradi di giudizio.
Chiediamo inoltre cosa intende fare l’Amministrazione Provinciale a fronte di atti e comportamenti scorretti e illegittimi messi in essere da imprese e aziende sempre ai danni dei lavoratori, come nei due casi della Luxury Goods Outlet Gucci di Reggello.
Infine chiediamo di sapere se è intenzione dell’Amministrazione Provinciale convocare le associazioni di categoria del commercio affinché il tema del rispetto delle norme contrattuali, dei diritti e della dignità delle persone non sia sacrificato agli appetiti del mercato e del profitto e venga recuperato una maggiore responsabilità sociale da parte dell’azienda".

14/01/2014 13.09
Provincia di Firenze - Ufficio Stampa Consiglio