PREOCCUPAZIONI A CAMPI BISENZIO PER LA PLASTYLENIA
Il Presidente Renzi ha risposto ad una domanda d’attualità di Rifondazione Comunista
Una domanda d’attualità sulle preoccupazioni espresse da alcuni cittadini residenti di Campi Bisenzio per l’attività dell’azienda Plastylenia, presentata dai consiglieri del gruppo di Rifondazione Comunista, è stata dibattuta in Consiglio provinciale. “Nella domanda – ha spiegato il Presidente della Provincia Matteo Renzi che ha risposto per conto dell’assessore all’ambiente Luigi Nigi – si cita anche una risposta dell’assessore all’ambiente del comune di Campi Bisenzio Monni ai cittadini di cui, ad oggi, la Provincia ignora i riferimenti precisi. Non abbiamo gli aspetti di riferimento della risposta dell’Assessore Monni, appena li avremo li porteremo a conoscenza del Consiglio Provinciale. La ditta ha presentato in data 17 febbraio 2003 una domanda di nuova autorizzazione ed il parere favorevole è stato espresso dallo sportello unico delle attività produttive del comune di Campi Bsenzio il 6 marzo 2003 a condizione dell’adozione di speciali cautele operative e all’installazione attuale di un nuovo impianto di abbattimento, che è un combustore rigenerativo, questo è il termine tecnico. Successivamente si sono susseguite nuove segnalazioni cui sono seguiti nuovi controlli da parte di Arpat e dell’Azienda sanitaria: da tale attività ispettiva è emerso il rispetto della nuova autorizzazione dello sportello unico delle attività produttive del Comune di Campi Bisenzio. Le verifiche di Arpat e Azienda Sanitaria avrebbero dimostrato che c’è il rispetto dell’autorizzazione del Comune di Campi del 2003. Abbiamo chiesto all’Assessore Monni del Comune di Campi Bisenzio di farci avere i suoi interventi e confrontare i dati in loro possesso – ha concluso REnzi – e questi dati confermano che Arpat e Azienda Sanitaria hanno fatto dei controlli anche nel corso del 2004 e che da questi controlli risulta il rispetto della autorizzazione del 6 marzo 2003”. Insoddisfatto Calò “Perché ci deve essere comunque informazione preventiva alla popolazione sugli atti di grande rilievo come il diritto al bisogno di salute. Non sono stati chiariti i livelli di inquinamento e di emissione – ha detto Calò – perché, comunque, il rispetto non può essere comunque enunciato se non viene supportato da dati. E non vediamo applicata nessuna norma relativa al principio di cautela, che non è un principio che si applica solamente rispetto a quelli che sono i problemi derivanti dai termovalorizzatori. C’è troppa leggerezza e dovrebbe preoccuparvi il fatto che ci sono cittadini di ogni ordine e grado che sono costretti a organizzarsi in Comitati per la salvaguardia della salute”.
27/11/2004 13.18