ADOTTATA LA CONVENZIONE INTERNAZIONALE DELL’INFANZIA
Consiglio straordinario per la “Festa della Toscana”. In programma una giornata di Studio
Approvata dal Consiglio provinciale, con 33 voti a favore ed un astensione (Massimo Lensi, Radicale eletto con Forza Italia), la risoluzione della V e VII Commissione consiliare della Provincia che aderisce alla “Convenzione Internazionale dell’Infanzia”. Impegna la Giunta trovare spazio adeguato nell’agenda politica per interventi a favore dei bambini mentre la VII Commissione organizzerà una giornata di studio e di approfondimento della “Convenzione” a 15 anni dalla sua approvazione. “La Provincia ha inteso quest’anno sottolineare i diritti dei bambini e ci siamo presi la piccola libertà di modificare parzialmente il titolo della manifestazione – ha spiegato il Presidente del Consiglio Pietro Roselli – non più La Guerra e la Pace vista dagli occhi dei bambini ma La Pace negli occhi dei bambini, in senso imperativo, col profondo desiderio che questa pace, attraverso i bambini, si realizzi”. Eluisa Lo Presti (Ds) illustrando la mozione ha sottolineato come “Le menti dei bambini che assistono agli orrori della guerra, che subiscono le ingiustizie degli adulti sono quelle che c’interrogano sul nostro futuro: come stiamo, quale scenario stiamo preparando per la loro esistenza”. Anche Bassetti (Udc) ha sottolineato che “Le vittime più evidenti di qualsiasi contesto in cui non c’è pace sono sicuramente i bambini. Non esiste orrore più grande di un atto di violenza contro un bambino e se guardassimo il mondo con gli occhi di un bambino, non potremmo che pensare che la guerra è contro la voglia di vivere”. Per Lazzerini (PdCI) “Noi bambini di ieri abbiamo nel Dna culturale l’orrore della pena di morte ed oggi siamo chiamati a comprenderci, a dialogare, a non aver paura del diverso, a spiegare il perché delle cose anche quando non sembra esserci spiegazioni alcuna. Un percorso che porti i bambini dell’oggi e del domani a non dover guardare la guerra se non come un evento da ricercare con curiosità nei libri di storia”. Targetti (Prc) ha richiamato l’urgenza di un impegno per fare scelte concrete, urgenti ed impegnative sul tema. Per Giunti (La Margherita) “Se veramente riuscissimo a guardare il mondo con gli occhi dei bambini, probabilmente tutti noi vedremo le cose in maniera più semplice”. Massai (An) ha ricordato che i bambini devono giocare, devono vivere, non hanno bisogno di essere inquadrati ma, allo stesso tempo, devono essere educati ad una nuova coscienza civica”. Per Grazzini (Forza Italia) “Non si arriva ad un livello adulto di pacificazione se rinunciamo a pezzetti della nostra storia, delle nostre traduzioni e di consapevolezza. Occorre scommettere sulla positività dell’uomo”. Lensi ha motivato la sua astensione “La mia vita politica è stata fin dall’inizio approntata verso l’attenzione alla fame nel mondo, verso i problemi dei diritti dell’infanzia e ho strutturato e governato la mia vita da vent’anni su queste problematiche ma l’unica parola che non ho ancora sentito è democrazia: il diritto alla libertà nel quale io credo fondamentalmente: laddove non c’è democrazia, laddove non c’è libertà, lì si crea sottosviluppo, lì si crea miseria, lì si creano le malattie, lì si crea la nascita, l’embrione della guerra”. Per Ragazzo (Verdi) “La guerra è oggi la guerra preventiva, che alimenta i più recenti conflitti ed è la testimonianza delle difficoltà di dialogo, della scarsa diplomazia e dell’insufficienza del rispetto delle più tradizionali e umane regole di convivenza civile. Abbandoniamo il principio di conquista che ha motivato fino ad oggi la maggior parte delle azioni umane e comprenderemo meglio perché un progetto di pace è indispensabile per l’oggi e per un mondo di pace”. Gori (Ds) ha ricordato i milioni di profughi negli ultimi dieci anni. “I 200 mila bambini che ogni anno muoiono per le guerre e quasi altrettanti costretti ad impugnare qualche arma. Sono 400 – 500 i bambini ogni giorno perdono la vita anche per malnutrizione, sottonutrizione e per le malattie infettive. Non l’aids ma per le infezioni respiratorie acute e problemi intestinali. L’obiettivo che tutta la comunità internazionale si era data di arrivare al 66% di riduzione della mortalità infantile entro il 2015 non sarà raggiunto perché ci fermeremo a mala pena al 23%. Sono convinto che si debba lavorare sul modello di sviluppo e l’adozione della Convenzione, che noi intendiamo attuare e rispettare, può essere un inizio di quel che possiamo fare politicamente, civilmente e anche umanamente e moralmente.