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BIBLIOTECHE E IMPIANTI SPORTIVI COMUNE DI FIRENZE
Per i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista "500 lavoratori a rischio perché senza clausola sociale"

500 lavoratori impiegati negli impianti sportivi comunali e nelle biblioteche secondo i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi rischiano il posto di lavoro. "Il Comune di Firenze - sostengono - ha deciso, per servizi pubblici assegnati con gare di appalto e/o affidamenti a ditte esterne, di escludere la clausola sociale ovvero quella forma di tutela minima per i dipendenti, capace di metterli al riparo dal pericolo di esser licenziati una volta che, scaduto l'appalto, nella gestione subentrano altre società". Una scelta "miope, grave, ingiusta e arrogante che avrà forti ripercussioni sull’occupazione, su diritti e prerogative di lavoratori già sfruttati e duramente penalizzati da tipologie contrattuali deboli".
Rifondazione Comunista "nell’esprimere la piena solidarietà ai lavoratori degli impianti sportivi e delle biblioteche del Comune di Firenze, chiede alla Provincia di Firenze di intervenire a sostegno delle richieste sindacali in merito all’inserimento delle clausole sociali nelle gare di appalto e/o affidamenti a ditte esterne di attività, a contrasto di scelte che avranno quale unico effetto la cancellazione dei diritti e un forte indebolimento occupazionale".
Presentata in Provincia di Firenze una domanda d'attualità. Di seguito il testo.

"500 lavoratori impiegati negli impianti sportivi comunali e nelle biblioteche rischiano il posto di lavoro, a denunciarlo sono Nidil Cgil - Filcams Cgil - Slc Cgil Firenze. Sotto accusa è ancora una volta l’atteggiamento disinvolto del Comune di Firenze che ignorando i diritti e le prerogative dei lavoratori che da anni sono impiegati nella gestione di servizi sottoposti a gare di appalto e/o affidamenti a ditte esterne ha deciso di cancellare le clausole sociale oggi esistenti.
Una scelta miope, grave, ingiusta e arrogante che avrà forti ripercussioni sull’occupazione poiché determina la possibilità che i lavoratori da anni impegnati in quello specifico lavoro vengano licenziati.
Fino a poco tempo fa i lavoratori di tali servizi erano garantiti per la continuazione del loro lavoro dalla cosiddetta Clausola Sociale, che garantiva, anche quando il soggetto vincitore era diverso dal precedente, il mantenimento del posto di lavoro.
La cancellazione di questa norma contribuirà ad indebolire i diritti di lavoratori in un settore già caratterizzato da un forte tasso di precarietà, di sfruttamento e dall'uso di forme contrattuali inadatte.
Tutto è iniziato qualche giorno addietro, quando il comune di Firenze ha emanato il bando delle “Biblioteche” che non contiene né la clausola sociale né il CCNL da applicare. In quel caso i lavoratori a rischio sono oltre 70.
Ora invece è in discussione la modifica del regolamento comunale per la gestione degli impianti sportivi di proprietà del Comune di Firenze in discussione nel Consiglio Comunale di lunedì 10 febbraio dove verranno votate le modifiche al regolamento che regola l'affidamento degli impianti sportivi pubblici alle società, anche lì viene tolta le clausole sociali presenti in tantissimi comuni e regioni, oltre che in svariati accordi sindacali determinando una precarizzazione di circa 400 lavoratori.
Per i sindacati Filcams Cgil in testa “…è incomprensibile che il Comune ci dica che, dal punto di vista giuridico, non si può inserire questa clausola, intanto, ci sono sentenze che dimostrano il contrario. Poi, l'amministrazione deve spiegare perché è stato fatto uscire un bando per portierato, pulizie e facchinaggio, in cui grazie al cielo le clausole sociali sono presenti…” Due pesi e due misure? Pensare che è di pochi giorni fa la notizia dell'accordo con la ab, teso alla stabilizzazione di 60 lavoratori.: “…E' paradossale che l'esempio virtuoso arrivi dal privato, e non dal pubblico…” nota il Nidil-Cgil.
SLC/CGIL e NIDIL/CGIL stanno combattendo una dura battaglia contro la volontà dell'amministrazione e di Renzi di cancellare i diritti dei lavoratori degli impianti pubblici (sport/biblioteche) dichiarando “…l’apertura dello stato di agitazione negli impianti pubblici con la possibile chiusura degli impianti stessi, contro le decisioni del comune e non contro i gestori che subiscono insieme ai lavoratori l’arroganza e la discrezionalità di un comune che dovrebbe fare l’interesse della collettività….”.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista
nel ritenere grave la scelta del Comune di Firenze di eliminare dagli appalti dei servizi pubblici - biblioteche e impianti sportivi - la clausola sociale,
nell’esprimere la piena solidarietà ai lavoratori degli appalti e il pieno sostegno politico e istituzionale alla vertenza promossa da Nidil Cgil - Filcams Cgil - Slc Cgil Firenze a difesa dei diriiti, lavoro e occupazione in un settore già profondamente colpito da un forte tasso di precarietà, di sfruttamento e dall'uso di forme contrattuali inadatte
nel richiedere che il Comune di Firenze applichi senza alcuna esitazioni tutte le clausole sociali necessarie a tutela dei lavoratori
chiede al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sulla vicenda dei 500 lavoratori impiegati negli impianti sportivi comunali e nelle biblioteche che rischiano il posto di lavoro chiarendo se si intende sostenere le richieste sindacali per quanto riguarda l’inserimento delle clausole sociali per i servizi delle pubbliche amministrazioni che vengono assegnati con gare di appalto e/o affidamenti a ditte esterne.
Altresì chiediamo di sapere se la Provincia di Firenze è stata investita, per quanto di sua competenza, della vertenza da parte delle organizzazioni sindacali e cosa intende fare per far si che nell’Amministrazione Comunale di Firenze prevalga il massimo della responsabilità sociale in un settore nel quale occorre il rispetto dei diritti, del lavoro e della dignità dei lavoratori che sono l’anello più debole dell’intero settore produttivo".

15/02/2014 11.20
Provincia di Firenze - Ufficio Stampa Consiglio