LAVORO, RICORSO MASSICCIO ALLA CASSA INTEGRAZIONE IN PROVINCIA DI FIRENZE
I dati in una comunicazione del Presidente Andrea Barducci all'Assemblea di Palazzo Medici Riccardi
"E' come se in sette anni, dal 2007 ad oggi, non avessero mai lavorato oltre 40 mila persone"
Nel 2013 le ore di cassa integrazione autorizzate alle imprese della provincia di Firenze ammontano a 15.729.833 ore con un incremento di oltre 1.730. 733 pari al +12,4 per cento. Il Presidente della Provincia di Firenze e assessore al Lavoro Andrea Barducci, svolgendo una comunicazione sul tema In Consiglio avverte che scomponendo il dato per le singole tipologie si registra una crescita rispetto al 2012. La cassa integrazione straordinaria passa dai 6,6 milioni di ore del 2012 a 8,2 milioni del 2013 con un incremento percentuale del 24,3 per cento; la cassa ordinaria registra nel 2013 una richiesta di oltre 3 milioni di ore con una crescita del +22 per cento.
La cassa in deroga evidenzia d'altra parte una leggera flessione pari al 9 per cento pur rimanendo rispetto all'anno precedente su valori non trascurabili: 4,4 milioni.
Si nota dunque una massiccia richiesta di cassa straordinaria dovuta ad eventi strutturali e quindi con maggiori preoccupazioni sulla tenuta occupazionale delle aziende coinvolte in processi di crisi e, per la prima volta, una leggera riduzione della cassa in deroga.
Le ore di cassa integrazione nel solo mese di dicembre 2013 mettono in rilievo una forte contrazione di oltre 933 mila ore, passando da 1,950 milioni di ore del dicembre 2012 a 1,010 milioni di ore del 2013. E' evidente che questo dato, certamente positivo, deve trovare conferma nell'analisi dei prossimi mesi.
Se invece analizziamo le ore di cassa integrazione nel periodo compreso tra il 2007 (data di inizio della crisi finanziaria) ed il 2013 le ore complessive risultano essere state oltre 67 milioni. Considerando che le ore lavorabili in un anno sono 1670 è come se in questi sette anni non avessero mai lavorato oltre 40 mila persone.
"I dati non dicono - commenta Marco Cordone per la Lega Nord - che dietro i numeri ci sono esseri umani e le loro famiglie. Le crisi aziendali riguardano ben 120 mila lavoratori".
La crisi, rileva Andrea Calò, "è dura e persistente l'attenuazione registrata non dissipa la necessità di promuovere strumenti di sostegno per i lavoratori. In attesa della legge sul reddito minimo, non si possono e non si devono abbandonare gli ammortizzatori sociali".
Per Salvatore Barillari (Gruppo Misto) "gli ammortizzatori non possono diventare uno status. Ci sono responsabilità oggettive, da affrontare ascoltando i lavoratori e gli imprenditori, partendo da Confindustia, Confartigianto, Confedilizia e sindacati. Difficile dare garanzie sul lavoro se alle imprese non vengono offerte prospettive".
Il capogruppo del Pd Stefano Prosperi ha messo l'accento sulle attività condotte dall'Ente per cogliere le occasioni di confronto e di azione nelle vertenze, ringraziando la giunta provinciale: "Per porta nostra continueremo ad essere attenti e a monitorare le situazioni occupazionali fino all'ultimo giorno di legislatura".