PIRELLI, RIFONDAZIONE SULLO STABILIMENTO DI FIGLINE
Calò e Verdi sulla trattativa e il suo esito
Conclusa al tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico la trattativa condotta da Fiom Cgil Fim Cisl Uilm Uil e Rsu relativa al passaggio dello stabilimento produttivo Pirelli di Figline Valdarno al concorrente belga Bekaert.
L’accordo garantisce per 36 mesi, fino al 31 dicembre 2017, l’occupazione a quasi 500 lavoratori , tra 398 diretti e indotto, e il mantenimento della produzione nello stabilimento. L’intesa, sottoscritta anche dalla Regione Toscana e dalla Provincia di Firenze garantisce il passaggio di proprietà senza che sia dissipato il patrimonio produttivo e i livelli occupazionali e professionali di Figline.
La multinazionale belga Bekaert, che rileverà la divisione steel cord Pirelli, ha dato la disponibilità a incontrare entro marzo al Ministero per lo sviluppo economico le istituzioni e a giugno le organizzazioni sindacali al fine di presentare il piano industriale comprensivo degli investimenti previsti.
Rifondazione comunista, con i consiglieri provinciali, nell’esprimere la propria soddisfazione per il raggiungimento dell’intesa, sottoposta ora ad una consultazione vincolante tra i lavoratori, chiede al Presidente della Provincia di Firenze di riferire nel dettaglio sull’intesa raggiunta, sugli strumenti che le istituzioni metteranno a disposizione per quanto riguarda le attività di ricerca, sviluppo e formazione, sulla data relativa all’incontro al Mise, sul piano industriale e sul pronunciamento dell'Antitrust europeo sull’intera operazione di esternalizzazione attivata.
Di seguito la domanda d'attualità.
Domanda di attualità art. 39 del Regolamento del Consiglio Provinciale di Firenze.
Si è conclusa al tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico la trattativa condotta da Fiom Cgil Fim Cisl Uilm Uil e RSU relativa al passaggio dello stabilimento produttivo Pirelli di Figline Valdarno al concorrente belga Bekaert. Una trattativa dura, complessa, faticosa e drammatica vissuta in un clima di insostenibile precarietà dai lavoratori.
Tutto aveva avuto origine a seguito della decisione del gruppo di concentrarsi sullo sviluppo dei pneumatici, la multinazionale aveva avviato già ad inizio 2013 un percorso, poco chiaro e trasparente, finalizzato alla cessione del business Unit steel Cord.
Le mobilitazioni, i presidi e gli scioperi dei metalmeccanici avviati contro la decisione di esternalizzare la produzione e di dismettere il centro logistico figlinese, azzerando l’insieme delle attività e tutto l’articolato indotto hanno prodotto un primo risultato importante.
L’accordo è stato firmato da Regione Toscane e Provincia di Firenze al Ministero dello Sviluppo Economico. Centrato per ora l’obiettivo che consisteva nell’impedire che dopo che la Pirelli aveva venduto il ramo di azienda dello Steel Cord (quello che produce la cordicella d’acciaio degli pneumatici) al principale concorrente mondiale, la multinazionale belga Beckaert, lo stabilimento di Figline Valdarno venisse cancellato a favore di quello belga.
Importante è ricordare che l'ufficialità del passaggio relativo all’esternalizzazione, si avrà solo dopo il pronunciamento dell'Antitrust europeo sull'effettiva possibilità di cedere l'attività ad un diretto concorrente. La cessione, riguarda non solo lo stabilimento di Figline, dove sono attualmente impiegati 396 dipendenti più l’indotto , ma anche gli stabilimenti di Brasile,Cina, Romania e Turchia.
La Pirelli si è così impegnata a
“….fare in modo che l'acquirente per 46 mesi (che scadranno il 31 dicembre 2017) non proceda a dismissioni delle attività di ricerca, produzione e direzione o a procedure di riduzione del personale, salvo quelle che si rendano necessarie a mantenere gli attuali livelli di efficienza e competitività dell'unità produttiva. In ogni caso le eventuali azioni non potranno coinvolgere più del 15% dei lavoratori dello stabilimento e saranno finalizzate alla gestione di eventuali eccedenze con misure non traumatiche e concordate dalle organizzazioni sindacali….”
“….garantire un ordinativo di volumi di mercato in linea con quello del biennio 2012-2013, facendo sì che Bekaert incontri il Ministero entro maggio 2014, e le istituzioni Regionali, Provinciali, congiuntamente alle organizzazioni sindacali entro giugno 2014, al fine di presentare il piano industriale comprensivo degli investimenti previsti…”.
La Provincia di Firenze e la Regione Toscana si sono rese disponibili a metter a disposizione tutti gli strumenti volti a favorire le attività di ricerca, sviluppo e formazione.
Intanto in fabbrica sono iniziate le assemblee per presentare e far votare ai lavoratori l'ipotesi di accordo.
La Fiom Cgil ritiene importante “..di aver raggiunto un ottimo accordo che fornisce garanzie occupazionali e certezza degli investimenti nella definizione del piano industriale di Bekaert. Adesso, com'é giusto che sia, la parola passa ai lavoratori che saranno chiamati a votare in assemblea quanto firmato…".
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista
nell’esprimere la propria soddisfazione per il raggiungimento di una intesa tra Fiom Cgil Fim Cisl Uilm Uil e RSU e la multinazionale Pirelli in merito alla tenuta dei livelli occupazionali e salvaguardia del sito produttivo di Figline Valdarno fino al 2017 e alla quantità degli investimenti necessari a mantenere in essere le attività produttive,
nel prendere atto che l’accordo prevede che la multinazionale belga Bekaert, che rileverà la divisione steel cord Pirelli, ha dato la disponibilità a incontrare entro marzo al Ministero dello Sviluppo Economico le istituzioni e a giugno le organizzazioni sindacali al fine di presentare il piano industriale comprensivo degli investimenti previsti,
chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire nel dettaglio sull’intesa raggiunta, sugli strumenti che le istituzioni – Regione Toscana, Provincia di Firenze – metteranno a disposizione per quanto riguarda le attività di ricerca, sviluppo e formazione, sulla data relativa all’incontro al MISE, sul piano industriale e sul pronunciamento dell'Antitrust europeo sull’intera operazione di esternalizzazione attivata .
Altresì chiediamo di sapere quali sono le iniziative che le istituzioni metteranno in essere per mettere definitivamente in sicurezza lo stabilimento di Figline Valdarno affinché esso possa sopravvivere oltre il 2017 e con questo anche la tenuta dei livelli occupazionali in fabbrica e nell’indotto".