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CARAPELLI, "RIFINANZIARE LA CASSA INTEGRAZIONE"
Rifondazione comunista si rivolge alla Provincia di Firenze

L'azienda Carapelli spa, con stabilimenti a Tavarnelle (Fi)e Inveruno (Mi) necessita del rifinanziamento per la prosecuzione della cassa integrazione in deroga. Ancora in attesa di un piano industriale capace di tutelare gli attuali livelli occupazionali; entro il 27 di aprile servono delle risposte, "a rischio altrimenti - avvisano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - il licenziamento di molti lavoratori della multinazionale Doleo".
Rifondazione Comunista esprime solidarietà ai lavoratori e chiede alla Provincia di Firenze e alla Regione Toscana specifiche iniziative degli Enti Locali, oltre che del Governo anche in sede Europea, "per proteggere il lavoro dell'industria agroalimentare italiana da speculazioni culturali che banalizzano la qualità dei prodotti a livello di marchio, senza imporre regole certe sulla tracciabilità dei prodotti commercializzati e sulla qualità del lavoro che questi prodotti produce".
Presentata in Provincia di Firenze una domanda d'attualità. Di seguito il testo.

"Apprendiamo che l’azienda Carapelli Firenze spa rischia la fine degli ammortizzatori sociali prima che ci sia stata da parte della proprietà una seria proposta di un piano industriale, capace di tutelare gli attuali livelli occupazionali e la definizione degli attuali assetti della multinazionale spagnola Doleo, attualmente proprietaria del marchio Carapelli.
E’ necessario quindi un decreto del Governo, urgente, per il rifinanziamento e la prosecuzione della cassa integrazione in deroga, altrimenti alla Carapelli dopo il 27 aprile molti lavoratori rischiano il licenziamento e quindi la messa in mobilità.
Che la drammatica crisi occupazionale coinvolga anche lo stabilimento di Tavarnelle Val di Pesa e quindi siano attivamente coinvolti anche gli Enti Locali, Comune di Tavarnelle V.diP. Provincia di Firenze e Regione Toscana, non ci sono dubbi, infatti i suddetti Enti dovrebbero, a nostro avviso, fare uno scatto da protagonisti nella vicenda in quanto primi difensori promotori delle radici culturali di quella Toscanità tanto abusata quanto violata, come nel caso del marchio Carapelli.

Quindi, al di là dell’emergenza del momento, nell’attesa del decreto ministeriale per la redistribuzione delle risorse finalizzate a coprire la cassa integrazione, pensiamo che il futuro di un pezzo importante dell'industria agroalimentare italiana vada protetto da speculazioni culturali che banalizzano la qualità a livello di marchio senza imporre regole certe sulla tracciabilità dei prodotti commercializzati e sulla qualità del lavoro che questi prodotti produce.
Un argomento questo che andrebbe esteso oltre la Carapelli …”la Commissione Europea a Bruxelles per la costituzione di un tavolo in sede europea fra l'azienda e le rappresentanze sindacali italiane e spagnole, oltre che l'intervento del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione.”… Passaggi fondamentali se vogliamo separare il potere dell’Europa della banche e della finanza da quella del lavoro e dei prodotti di qualità nell’agroalimentare europeo.

In una interrogazione di Rifondazione Comunista in una prima interrogazione del 22 novembre 2012 denunciava e allertava le Istituzioni locali riguardo “alla crisi di origine finanziaria di Deoleo, pesantemente indebitata con le banche” e al rischio licenziamenti dei lavoratori del gruppo. Cosa è stato fatto a propositivo?
Il Gruppo Provinciale di Rifondazione comunista nell’esprimere la propria attenzione e solidarietà ai lavoratori della Carapelli Spa dei due stabilimenti di Tavarnelle (FI) e Inveruno (MI) e nel dichiarare il pieno sostegno politico e istituzionale alla vertenza a difesa dei diritti e del lavoro e dello storico marchio, chiede al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire se è stata presa posizione o prodotto delle azioni, da parte della stessa amministrazione, al fine immediato e specifico di coinvolgere il Governo e in particolare ministri dello sviluppo Federica Guidi e del lavoro Giuliano Poletti per ridistribuire delle risorse finalizzate a coprire la cassa integrazione della Carapelli spa.
Se dal 2012, anno della crisi finanziaria Doleo, è stato fatto niente per proteggere il lavoro e il marchio dell’olio toscano e scorporandolo dalle sorti finanziarie della multinazionale?
Altresì chiediamo di sapere se la Provincia di Firenze, unitamente alle Istituzioni Locali Comune, Regione Toscana e coinvolgendo anche il Governo per le proprie competenze anche in sede Europea, se intendono avviare proprie iniziative di salvaguardia dei posti di lavoro e dell’occupazione intervenendo sugli assetti e sul futuro piano industriale, proteggendo l'industria agroalimentare italiana da speculazioni culturali che banalizzano la qualità dei prodotti a livello di marchio, senza imporre regole certe sulla tracciabilità dei prodotti commercializzati e sulla qualità del lavoro che questi prodotti produce.
Infine chiediamo di sapere quali iniziative la Provincia di Firenze intende assumere a difesa dei diritti, lavoro, salario e redditi dei lavoratori e dello storico marchio Carapelli e quali supporti al reddito si intende attivare".

14/03/2014 16.46
Provincia di Firenze - Ufficio Stampa Consiglio