ATTO DI SOSPENSIONE PER L’INCENERITORE DI SELVAPIANA
L’assessore Nigi ha risposto ad una domanda d’attualità di Nascosti (Alleanza Nazionale)
L’assessore all’ambiente Luigi Nigi ha risposto in Consiglio provinciale ad una domanda d’attualità del consigliere Nicola Nascosti (An) sulla diffida ed avvio di procedimenti di sospensione dell’autorizzazione all’inceneritore ubicato in località Selvapiana nel comune di Rufina. “Dal14 giugno 2000 la ditta AER è autorizzata all’esercizio dell’impianto di incenerimento con annesso impianto di inertizzazione delle polveri prodotte ubicato a Selvapiana. L’attività è autorizzata per una potenzialità di incenerimento di circa 37,5 tonnellate al giorno di rifiuti solidi urbani, rifiuti solidi urbani assimilati e rifiuti ospedalieri nel rispetto delle specifiche prescrizioni gestionali. Lo scorso 20 ottobre – ha spiegato l’assessore Nigi – la Direzione gestione rifiuti della Provincia di Firenze ha preso atto di quanto richiamato nel verbale dell’Arpat nel quale viene precisato che presso l’impianto non viene effettuato lo smaltimento dei rifiuti ospedalieri precisando che nel caso la ditta intenda incenerire i rifiuti ospedalieri dovrà essere presentata a questa direzione una relazione tecnica che illustri il rispetto delle previsioni relativamente ai sistemi di controllo della radioattività per i carichi in ingresso. Con atto di diffida la Direzione gestione rifiuti e bonifica siti inquinati della Provincia di Firenze ha diffidato la ditta AER al ripristino delle corrette modalità gestionali dell’impianto in oggetto entro i termini previsti dalle prescrizioni allegate all’atto medesimo pena, in caso di inadempienza, la sospensione delle autorizzazioni dell’inceneritore. Il verbale relativo ad alcuni sopralluoghi effettuati da personale Arpat presso l’impianto di incenerimento di Selvapiana rileva che sono state verificate alcune difformità rispetto all’autorizzazione rilasciata dalla Provincia. Il verbale non evidenzia che le violazioni accertate abbiano provocato impatto sul territorio, precisando comunque che per le medesime sarà effettuata da parte dell’Arpat la comunicazione all’autorità giudiziaria nonché l’elevazione di sanzioni amministrative”. Parzialmente soddisfatto Nascosti: “Anche se ho un altro verbale dell’Arpat che parla di un’altra prescrizione che dispone modifiche relativamente all’autorizzazione di rilascio in atmosfera dell’impianto e su questo non posso dirmi soddisfatto. Lo scorso aprile – ha detto Nascosti – i tecnici hanno effettuato la verifica della taratura degli analizzatori e lo strumento Mir 9000, che serve per monitorare l’emissione in atmosfera, ha rilevato valori molto diversi per il metano e l’acido, pertanto non sarebbe stata rispettata una delle prescrizioni previste. Chiederei alla Provincia, in maniera costruttiva, di capire meglio se ha sbagliato l’Arpat o il Mir 9000, altrimenti bisogna fare un’ulteriore verifica”.
18/12/2004 13.21