CONSIGLIERA PROVINCIALE DI PARITÀ: “ANCHE NEL 2013 MOLESTIE E MOBBING PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO PER IL LAVORO FEMMINILE”
Maria Grazia Maestrelli: 28 i casi di discriminazione sul lavoro affrontati, per oltre un terzo dovuti a comportamenti vessatori nei confronti delle donne
Presentato il Rapporto 2013 sull’attività di Maria Grazia Maestrelli, Consigliera di Parità della
Provincia di Firenze: 28 i casi di discriminazione sul lavoro affrontati, per oltre un terzo dovuti a comportamenti vessatori nei confronti delle donne.
“Da alcuni anni gli episodi di molestie e mobbing rivolti contro donne sono diventati una costante
dei miei interventi. È il segno di una fetta consistente del mondo del lavoro che non solo fatica ad accettare la presenza femminile, ma la penalizza in forme sempre più gravi”. Così la Consigliera provinciale di Parità Maria Grazia Maestrelli commenta i dati relativi all’attività svolta nel 2013: 28 le segnalazioni a cui è stato fornito supporto tramite consulenza, rilascio di pareri legali, proposte di conciliazione e ricorso all’autorità giudiziaria. Di questi, come detto, oltre il 35% è rappresentato da pratiche vessatorie, “spesso attuate” – dice la Consigliera – “per ottenere le dimissioni volontarie della lavoratrice. Non a caso il fenomeno colpisce in particolare le donne oltre i 40 anni, quelle che hanno acquisito maggior stabilità nell’impiego e possiedono forti garanzie contrattuali”. Sempre significative, poi, restano le situazioni legate alla maternità (25%), mentre quelle derivate da problemi di retribuzione o progressione di carriera riguardano circa il 18% del totale.
Per il 2013, 17 segnalazioni prese in carico provengono dal settore privato e 9 dal settore pubblico; le restanti riguardano rispettivamente una donna disoccupata e una pensionata.
Il contributo della Consigliera si è rivelato determinante nella gran parte dei casi: in ben 17 occasioni le controversie sono state risolte mediante attività di mediazione o accordo informale con l’azienda. “I numeri” – sottolinea Maestrelli – “confermano la validità e l’efficacia del servizio offerto: i soggetti discriminati trovano soluzione al proprio disagio evitando di percorrere una via processuale lunga e dispendiosa, anche dal punto di vista psicologico. Al contempo, Direzioni del Lavoro e tribunali sono sollevati da un surplus di impegni non indifferente”.
Con il nuovo assetto delle Province, la Consigliera auspica che la propria funzione sia pertanto conservata. “L’affidamento alle nuove Province di compiti in materia di pari opportunità e vigilanza sui fenomeni discriminatori in ambito lavorativo, è di certo un buon segnale. Mi auguro che i nostri amministratori sappiano sostenere e valorizzare il ruolo delle Consigliere, tenendo conto dei risultati positivi da noi raggiunti senza alcuno spreco di risorse pubbliche”.
(Simone Spadaro)
In allegato il report completo