“SITUAZIONE DELICATA, LAVOREREMO ANCHE SENZA STIPENDIO” IL PRESIDENTE E SUOI ASSESSORI S’IMPEGNANO NELLA GESTIONE PROVVISORIA DELLA PROVINCIA, FINO A DICEMBRE
“La legge ci impedisce di fare nuove spese e ci chiede di limitarci alla conservazione dell’esistente. Se dovesse cedere il tetto di una scuola?Non potremo progettare soluzioni per ospitare i ragazzi”
“Negli ultimi sei mesi la situazione sarà ancora più complicata. Non sarebbe corretto far pagare ai cittadini ulteriori disagi prodotti da una legge che ha molti difetti. Per questo motivo continueremo a guidare la Provincia di Firenze fino a dicembre, anche senza stipendio”. Questo è quanto è stato annunciato dal presidente e da tutti i componenti della Giunta provinciale nel momento in cui si sta avvicinando la fine del mandato e sta per iniziare il periodo di gestione provvisoria stabilito dalla legge 56/14.
Secondo quanto previsto dalla legge Delrio entro il 22 giugno il presidente e i singoli assessori dovevano decidere se lasciare i loro incarichi non più retribuiti (eventualmente per essere sostituiti da un commissario) oppure continuare a svolgere il loro lavoro, anche se a titolo gratuito. Quest’ultima è la soluzione che è stata scelta dal presidente e dalla Giunta provinciale. “Ci avviamo verso un periodo molto complicato perché ci troveremo ad affrontare una situazione del tutto inedita. Nella legge 56/14 vi sono delle incongruenze che dovremo cercare di risolvere con il buon senso, ma non sarà facile. Ad esempio, la legge Delrio ci impone di non fare nuove spese e di limitarci alla conservazione del patrimonio. Attenzione! Dice patrimonio, non mantenimento dei servizi ai cittadini. Faccio un esempio: se nei prossimi sei mesi cede il tetto di una scuola, noi dobbiamo limitarci a chiudere la scuola per impedire danni ulteriori al patrimonio, ma non possiamo impegnare risorse per trovare soluzioni in breve tempo per eliminare i disagi. Non possiamo fare nuovi progetti per ospitare gli studenti, ce lo impedisce la legge”.
“Le giunte a Palazzo Medici continueranno a svolgersi, dunque, ma compatibilmente con gli impegni lavorativi di ciascun membro. Perché appare evidente che d’aria non si vive e ogni assessore ritornerà ad occuparsi della professione che svolgeva prima dell’incarico”, conclude il presidente.