LA SCUOLA OLTRE LA RIFORMA
Un convegno giovedì a Firenze su cosa sta succedendo nella scuola dopo la Moratti, sulle proposte ministeriali per le Superiori e sul ruolo di Regioni ed Enti locali
Cosa sta succedendo nella scuola dopo la riforma Moratti? Quali sono le ulteriori proposte del Ministro sulle Superiori? E che ruolo possono avere le Regioni e gli Enti locali per la qualità dell’istruzione?
Sono alcuni dei temi che saranno affrontati giovedì 20 gennaio a Firenze nel corso dei lavori del convegno “La scuola oltre la riforma”, organizzato dalla Provincia di Firenze, dal CIDI e dall’Istituto degli Innocenti.
Inizio dei lavori alle 9 agli Innocenti. Dopo i saluti dell’assessore alla pubblica istruzione della Provincia Marzia Monciatti, di quello del Comune Daniela Lastri, e del presidente del Cidi di Firenze Carlo Fiorentini, parleranno sulla situazione nella scuola di base Giancarlo Cerini, ispettore tecnico dell’Emilia Romagna, e sulla Secondaria superiore Domenico Chiesa, presidente nazionale del Cidi. A Paolo Benesperi, assessore regionale all’istruzione, è affidato l’intervento su quello che per una scuola migliore possono fare le Autonomie.
Nel pomeriggio il convegno si sposterà all’Istituto “Salvemini” di via Giusti, dove sono in programma vari forum tematici e tavole rotonde su tutor, laboratori, piani di studio personalizzati, stato giuridico dei docenti e proposte per la nuova scuola.
Per informazioni sul convegno: 0552760445
Programma alla pagina http://www.provincia.fi.it/documenti/convegno.pdf
“In tutti i paesi del mondo scuola, università e ricerca sono fattori decisivi per la coesione sociale e per consentire a ognuno effettive libertà di scelta e di crescita personale”, ha scritto Tullo De Mauro in un brano che fa da filo conduttore al convegno, “e questi principi implica anche la nostra Costituzione, all’articolo 3. Ora, paesi fra loro diversi, ricchissimi, come gli Stati Uniti, il Canada o il Giappone, ma anche poveri come il Lesotho o la Tunisia, investono quote consistenti del loro Prodotto interno lordo in istruzione e ricerca… Da noi... il cammino che abbiamo compiuto nel cinquantennio repubblicano – un cammino che ha conosciuto successi nella ricerca, nell’università e nella scuola, portando al diploma di scuola superiore il 75 per cento delle leve giovanili – oggi è interrotto… L’azione educativa deve coinvolgere, come si dice, «non uno di meno», se mai «uno di più»; devono essere sviluppati i Centri territoriali per l’educazione degli adulti; devono crescere gli investimenti pubblici; va difesa l’autonomia scolastica, universitaria e dei centri di ricerca e deve svilupparsi un sistema di valutazione indipendente; deve essere generalizzata la scuola dell’infanzia, bisogna raggiungere il cento per cento dei licenziati al termine della scuola dell’obbligo; occorre tornare a elevare l’istruzione obbligatoria al biennio post-media inferiore…” (da: La cultura degli Italiani, Bari, Laterza, 2004, pp. 193-194).