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"Torno (quasi) subito", mostra di Arturo Reboldi
Dopo le esperienze nel mondo del design e dell’architettura, l’artista torna alla pittura con un’esposizione nella Limonaia di Palazzo Medici Riccardi dal 10 al 22 luglio 2014

Regolamento di conti_ opera di Arturo Reboldi

'''“TORNO (Quasi) SUBITO”''' è una mostra che presenta sei grandi superfici che raccolgono, come un mosaico, quadri realizzati nel 2013 e 2014. Il titolo evidenzia un dato di fatto in un certo senso personale: dopo molti anni di assenza dal settore, l’artista Arturo Reboldi torna (quasi) subito a dipingere, proponendo un lavoro che non è solo una meditazione sul fare pittura, ma anche una riflessione sull’identità dell’artista stesso.
L’esposizione, allestita '''nella Limonaia di Palazzo Medici Riccardi dal 10 al 22 luglio 2014''', è costituita da quarantasei pitture su tavole di legno di differenti dimensioni fruibili in un particolare display dove i quadri sono accostati l’uno sull’altro e l’uno accanto all’altro in modo da formare sei grandi pannelli pittorici. In questo modo i singoli ritratti, i paesaggi e le scene conviviali, che sono raffigurati in uno stile al limite tra il figurativo e l’astratto, acquistano una nuova lettura di tipo corale e collettiva.
I quadri che compongono le pareti pittoriche come se fossero dei collage di tante storie parallele seppur connesse, appartengono a tre differenti categorie di genere: il ritratto, il paesaggio e la scena conviviale. Reboldi adotta volutamente questi generi codificati a metà ottocento da parte della nuova borghesia per indagarne da vicino la loro identità, la loro attualità e per immetterli in una discussione propositiva e aperta. Per questo motivo sono nati dei veri e propri cicli, che portano i titoli significativi di “Qualunque cosa mi capita di pensare”, “Chiunque mi capita di vedere”, “Ovunque mi capita di andare”.

La storia di Arturo Reboldi è parte integrante della sua opera artistica. Dopo anni passati nei territori limitrofi all’arte, principalmente nel design e nell’architettura, dopo aver lavorato a importanti committenze (come Oliviero Toscani, Michelangelo Pistoletto e Jannis Kounellis) - nei quali le relazioni tra arte e/o arte applicata hanno rappresentato un dibattito acceso e spesso conflittuale - Reboldi ritorna alla pittura, alla gestualità e soprattutto alla solitudine del lavoro.
Un percorso personale in antitesi alla progettualità, alla relazione tra oggetto e committenza e al lavoro collettivo di studio che non rappresenta tanto la negazione delle precedenti esperienze, ma il suo superamento.
In un’epoca di iperprogettazione generalizzata è nata nell’artista l’esigenza di tornare a un isolamento affollato di immagini mentali; un bisogno di scollegarsi dalla prevedibilità progettuale per concentrarsi nell’istante quotidiano.
Il confronto con lo spazio della tela, o della tavola, non è un chiudersi alla complessità del mondo, ma semmai un processo che chiarisce, rende più evidenti e tangibili le cose che ci circondano.
Questo rischiaramento si produce per e con l’artista, l’oggetto che ne risulta, il quadro dipinto, può quindi produrre nello spettatore, nello sguardo che osserva, lo stesso chiarore.

Il catalogo della mostra raccoglie e ordina, oltre ai lavori esposti, l’attività degli ultimi tre anni e contiene scritti di Alberto Mugnaini, Lorenzo Bruni e Jean-Marie Reynier.


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Biografia Arturo Reboldi'''

1958 – Nasce in provincia di Brescia
1976 – Diploma Liceo Artistico
1976-1980 –Accademia Belle Arti di Brera di Milano. Diploma in Pittura con Vincenzo Ferrari.
1979 – 1981 Collaborazione come videoartista con la sala Polivalente del Palazzo dei Diamanti di Ferrara.
1980 – Assistente dell’artista Bruno Di Bello.
1980 – 1981 Ideazione e conduzione del Vidicon a Milano, spazio culturale autogestito in cui si allestiscono e si presentano mostre, concerti, performance di giovani artisti.
1981 -1983 Entra nel gruppo Out-Off di Milano.
1983- 1987 Entra a far parte dello Studio Alchimia di Milano. È associato allo Studio nel 1984.
1988 -1993 Lasciata Alchimia, apre lo Studio Bontempi-Reboldi in collaborazione con l’Arch. Pier Carlo Bontempi. Nel 1988 realizzano Lapis Italia, una piccola azienda di produzione di mobili in legno di alto artigianato e a tiratura limitata. Alla collezione partecipano inoltre Alessandro Mendini, Adolfo Natalini e altri.
1993 – 1995 Inizia un’attività come free-lance nel campo della consulenza ad aziende e agenzie su progetti di corporate image, organizzazione di eventi e mostre.
1995 – 1998 Con Alessandro Guerriero fonda lo Studio Radiosity (design, progetti di mostre, ecc.)
1996-1997 Su committenza di Oliviero Toscani e di Fabrica realizza con Guerriero il Progetto del Museo Benetton a Treviso. Il progetto rimane virtuale.
1997 – 1998 Ritorna a Milano dove viene invitato a gestire progetti legati a corsi di formazione all’interno del carcere di San Vittore per conto della Regione Lombardia. Realizza diversi progetti di artigianato artistico (saldocarpenteria e falegnameria) coinvolgendo artisti come Michelangelo Pistoletto e Jannis Kounellis.
1999 – 2001 Ritorna alle consulenze private per aziende. Si occupa di progetti di trasferimento di contenuti artistici (arte, design, video) nell’ambito del web per conto di aziende del settore.
2001 – Si trasferisce in Toscana con la famiglia e interrompe tutti i contatti con il mondo precedente.
2008 – 2009 Pensa di tornare alla pittura. Non come nostalgia ma come “ritorno a casa dopo aver vagabondato”
2010 Ritorna alla pittura

09/07/2014 10.50
Provincia di Firenze