TRATTAMENTO DEI RIFIUTI NEL CHIANTI FIORENTINO
PRESENTATO IL PROGETTO DI FILIERA
Il sistema architettato sul potenziamento dei due impianti delle Sibille e di Testi, attraverso i quali passeranno 83.500 tonnellate di rifiuti l’anno
E’ stato presentato questa mattina alla stampa in Palazzo Medici Riccardi il progetto preliminare di attuazione della filiera impiantistica dei rifiuti del Chianti fiorentino.
Sono intervenuti alla presentazione l’assessore provinciale all’Ambiente Luigi Nigi, il presidente della società Safi Maria Capezzuoli con il direttore generale Idilio Pisani, il presidente dell’Ato 6 Paolo Coggiola, i sindaci di Greve Marco Hagge, di San Casciano Ornella Signorin, di Scandicci Simone Gheri, di Impruneta Ida Beneforti, oltre agli assessori competenti dei comuni di Bagno a Ripoli, Fiesole e Tavarnelle.
La filiera del Chianti è composta dall’impianto di selezione e trattamento del rifiuto a Sibille e dall’impianto di termovalorizzazione a Testi (cui va aggiunto il forno del cementificio Sacci, già attivo con combustibile da rifiuti selezionati a Case Passerini).
La progettazione preliminare ipotizza il trattamento alle Sibille di 83.500 tonnellate di rifiuti l’anno. Solo 11.830 di esse, non altrimenti utilizzabili, finiranno nella discarica consortile. Le altre raggiungeranno invece l’impianto di Testi e lì saranno trattate per la produzione di energia.
La filiera, di cui è previsto il completamento entro il 2010, risponderà ad un quinto circa del fabbisogno dell’area fiorentina (tre linee sono previste nella Piana ed una a Selvapiana) e la sua implementazione di massima è già stata presentata all’ATO 6 insieme a Quadrifoglio nell’ottica di progettare un sistema unitario.
L’ipotesi di investimento sull’impianto di selezione delle Sibille è di 12 milioni di euro. 33 milioni, invece, quelli ritenuti necessari per il potenziamento dell’impianto di Testi.
“Punti di riferimento della progettazione per la filiera del Chianti - spiega Maria Capezzuoli - sono il Piano regionale dei rifiuti, quello provinciale ed il Piano industriale dell’Ato 6 approvato nello scorso aprile. Tre gli obiettivi: ottimizzare la filiera di produzione della frazione secca combustibile da avviare al nuovo impianto di Testi; cessare il conferimento dei rifiuti a discarica; ridurre i costi per arrivare all’eliminazione della tassa sullo smaltimento. E’ in questo quadro e con queste finalità che l’Area di riferimento ed i Comuni interessati hanno deciso nell’ultima assemblea della Safi di dare avvio alle procedure previste per l’implementazione della filiera Testi-Sibille. Passiamo ora alla fase della progettazione definitiva della filiera e all'apertura delle procedure di valutazione ambientale previste dalle attuali normative facendoci responsabilmente carico di quanto previsto dal piano industriale e da quello provinciale al fine di contribuire alla soluzione del problema rifiuti nell’area fiorentina”.
“Il Piano provinciale dei rifiuti – commenta l’assessore Nigi – ha come presupposto e come condizione attuativa la concertazione delle scelte fra tutti i soggetti interessati. In questo senso si è proceduto nella valutazione dell’impatto sanitario dell’impianto di termovalorizzazione previsto nella Piana fiorentina come nell’esame delle varie questioni infrastrutturali legate ai nuovi impianti. Il progetto della filiera del Chianti si inserisce in questa logica di partecipazione dei vari soggetti e delle aree del nostro territorio alla realizzazione del Piano provinciale”.
Molto importante, infine, la considerazione degli impatti che la realizzazione della filiera potrà avere sulla viabilità chiantigiana. A questo fine i comuni di San Casciano, Greve e Impruneta hanno sottoscritto con la Provincia un protocollo per la realizzazione di tre varianti alla strada provinciale n. 3 Chiantigiana, che salvaguarderanno dal traffico pesante gli abitati dei Falciani, del Ferrone e del Passo dei Pecorai. Tutte e tre sono presenti nel progetto preliminare presentato oggi.