VOLONTARIATO: L'AVSI SI RACCONTA IN PALAZZO MEDICI RICCARDI
La rinascita delle favelas. Mercoledì 2 febbraio alle 21.30 nella Sala Luca Giordano della Provincia di Firenze. Una mostra presso la Limonaia fino al 20 del mese
Trasformare le favelas brasiliane in normali quartieri cittadini non è più un’utopia, ma una possibilità reale: e proprio attraverso i progetti di urbanizzazione è possibile combattere la povertà urbana e migliorare la qualità della vita della popolazione. Lo dimostra l’esperienza di Avsi (Associazione volontari per il servizio internazionale), raccontata nella mostra “La rinascita delle Favelas del Brasile. Un caso di valore mondiale”, che resterà aperta dal 2 al 20 febbraio 2005 presso la Limonaia di Palazzo Medici Riccardi a Firenze. Venti grandi pannelli fotografici che mostrano anzitutto la grande umanità presente in questi pur precari insediamenti, perché, come si legge nella prima parte del percorso, “la favela è la forma di risposta che mette in gioco le risorse (anche se misere e poche) di chi la abita”. “Ogni persona, ogni comunità – continua il testo – rappresenta una ricchezza, porta con sé un grande valore”, ed è proprio questo, anzitutto, da valorizzare. È ciò che Avsi cerca di fare, in Brasile come altrove, nella consapevolezza che “il povero non è colui che non ha soldi, né colui che è escluso da servizi, ma colui che non è in condizioni di poter sviluppare i propri talenti”.
A presentare l’iniziativa, mercoledì 2 febbraio alle 21.30 nella Sala Giordano di Palazzo Medici Riccardi, saranno l’assessore all’urbanistica del Comune di Firenze Gianni Biagi, l’urbanista Romano Viviani, la responsabile Avsi per l’America del Sud Maria Teresa Gatti e Paola Cigarini, coordinatrice del progetto di cooperazione internazionale “Cof centro di orientamento familiare per bambini adolescenti in situazione di rischio” in Novos Alagados (Salvador de Bahia). Porteranno un saluto il Presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi, e l’Assessore alle politiche sociali della Provincia di Firenze, Alessandro Martini.