Consiglio metropolitano di Firenze si riunirà ogni due settimane
Nardella: "Ogni volta in un Comune diverso, per andare incontro al territorio e ai cittadini. Da qui alla fine dell'anno tutta l'Assemblea lavori allo Statuto". La Città sulla frontiera dello sviluppo economico e occupazionale. Nel primo semestre 2014 saldo lavoro positivo nell'area fiorentina
Eliminare 42 sportelli alle imprese, eliminare 42 duplicazioni di ogni cosa, semplificare. "Dal 1° gennaio - spiega il Sindaco metropolitano di Firenze Dario Nardella, nel discorso di insediamento per la prima seduta del Consiglio del nuovo ente - lavoreremo al Piano strategico, occasione sulla quale tutte le forze economiche e sociali si ritrovano per costruire il proprio futuro". Non è un adempimento burocratico ma una bussola costruita insiema alla società.
Ogni euro investito nell'economia del territorio metropolitano produce un effetto di moltiplicazione delle risorse. La Città Metropolitana sarà impegnata nella direzione dello sviluppo economico ed occupazione. Il territorio fiorentino produce oltre il 2 per cento della ricchezza nazionale e nel primo semestre del 2014 il saldo tra occupazione persa ed acquisita è stato positivo, caso più unico che raro nel Paese.
Da qui alla fine di dicembre il Consiglio metropolitano lavorerà all'elaborazione del nuovo Statuto: "Vorrei che fosse uno strumento semplice, snello - ha sottolineato Nardella - che detti la vita essenziale della Città. Scommettiamo sul territorio. Per questo vorrei proporre che il Consiglio metropolitano non abbia una sede unica ma si riunisca nei municipi, andando dai cittadini". L'idea è che il Consiglio si riunisca ogni due settimane, il mercoledì, e che non vi sia una Commissione Statuto ma che che tutta l'Assemblea lavori al documento, con il supporto di un gruppo di tecnici.
Nel Salone dei Cinquecento osservato un minuto di raccoglimento per le vittime dell'alluvione in Maremma.
"Va aperto da subito un confronto serrato con lo Stato e con la Regione - ha continuato il Sindaco - non per rivendicare ma per proporre e offrire. Credo nell'asse fra la Toscana e la Città metropolitana di Firenze. Dobbiamo partire dal modello di sviluppo e poi da lì ricavare le funzioni da assegnare all'ente. Lo Stato deve dirci se crede nelle città metropolitane e agire conseguentemente".