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La Provincia presenta i conti in ordine alla futura Città Metropolitana
Barducci: “I nuovi amministratori potranno mantenere i servizi e completare gli investimenti”. Lepri: “I nostri conti ci fanno sentire come una mosca bianca nel panorama delle Province italiane”

da sinistra: Tiziano Lepri ed Andrea Barducci

La Provincia di Firenze di Firenze presenta i conti in ordine alla costituenda Città Metropolitana, che dal 1 gennaio 2015 sostituirà l’amministrazione di Palazzo Medici Riccardi. “E’ un bilancio in equilibrio – spiega il presidente Andrea Barducci – un bilancio che definirei ‘preciso’, certamente non ricco, ma che consentirà ai nuovi amministratori di mantenere i servizi e di completare il piano degli investimenti. Tanto per smentire alcune ipotesi che erano circolate nei mesi scorsi, questo bilancio sta perfettamente in equilibrio anche senza le alienazioni di immobili come Lappeggi Mondeggi, che infatti non sono più inserite tra le entrate del 2014”.

“Nel quadro generale delle Province siamo una sorta di mosca bianca” commenta l’assessore al bilancio Tiziano Lepri, facendo riferimento alla cifra di 10 miliardi indicata su base nazionale come debito lasciato in eredità dalle vecchie gestioni ai nuovi Enti scaturiti dalla riforma Delrio. Contrariamente alla situazione della maggioranza delle Province italiane, quella di Firenze non lascia in eredità una montagna di debiti, anzi: alla data del 31 dicembre 2014 i debiti con le banche oscilleranno fra i 10 e i 16 milioni: erano addirittura 180 milioni i debiti iscritti a bilancio dalla provincia nel 2008. “Un debito di 16 milioni è poca cosa a fronte di un bilancio annuale di 376 milioni – spiega l’assessore Lepri - Anche se consideriamo il bilancio legato al solo ‘giro d‘affari’ annuale della Provincia, definiamolo così, che è di circa 240 milioni (il resto sono accantonamenti che, più o meno, si trascinano da un anno all’altro), l’indebitamento risulta poco più del 6% del bilancio calcolato al netto dei cosiddetti fondi pluriennali che, con la nuova normativa, costituiscono una voce a parte”. Questa distinzione tra bilancio formale e bilancio reale non è capziosa, infatti i nuovi criteri adottati per redigere il bilancio sono una prerogativa della Provincia di Firenze che, prima in Toscana, fin dal 2012 si è offerta volontaria per sperimentare il nuovo sistema che rende più trasparente il quadro dei conti, eliminando dal conteggio tutti i crediti difficilmente esigibili che affollano i bilanci pubblici (ad esempio una cospicua percentuale delle multe emesse da un qualsiasi ente).

“Questa sperimentazione che abbiamo avviato per primi (dall’anno scorso si aggiunta anche la Provincia di Livorno) spiega Lepri – ci ha permesso di tenere i conti sotto controllo, di ottenere un piccolo alleggerimento del patto di stabilità e, soprattutto, di essere regolari nel pagamento dei fornitori”. Quello della puntualità di pagamento delle ditte che lavorano per la Provincia è un altro vanto di Palazzo Medici Riccardi: “La media calcolata al 1 ottobre ci dice che noi paghiamo a 34 giorni dalla presentazione della fattura, e non abbiamo arretrato da smaltire” afferma il presidente Barducci.

Se le altre Province italiane vantano ancora crediti residui per circa 8 miliardi dallo Stato e dalle Regioni, la Provincia di Firenze costituisce un caso a parte anche nel settore dei soldi pubblici mai arrivati a destinazione. “Qualcuno si ricorderà che siamo arrivati al punto di far causa allo Stato – ricorda Barducci – ma questa nostra azione esecutiva ci ha permesso di ottenere gli oltre 50 milioni che aspettavamo da anni. Anche i soldi che ancora attendiamo dalla Regione Toscana sono poca cosa: in tutto 2 milioni e 800 mila euro”.

“I nostri residui attivi – commenta Lepri – ovvero i soldi che dobbiamo ancora riscuotere dalle nostre entrate, ammontano in totale a circa 36 milioni, di cui 5 milioni garantiti dall’apposito fondo svalutazione crediti. Niente in confronto ai 200 milioni che avevamo a bilancio qualche anno fa”

L’ultima perla di bilancio che la Provincia presenta all’attenzione della futura Città Metropolitana riguarda il livello della tassazione: “Questo equilibrio di bilancio – dice Lepri – è stato raggiunto mettendo al minimo la tassa sulla Rca Auto: 10,50% contro il 16% adottato da quasi tutte le Province italiane. Ciò significa che, in teoria, i futuri amministratori avrebbero un margine per un eventuale aumento del 50% paria a un gettito di altri 20 milioni di euro”.
“In più – ricorda Lepri – abbiamo abbassato anche la nostra percentuale sulla Tia: nel 2013 era del 5%, adesso è limitata al 3% per i Comuni virtuosi per la raccolta differenziata e al 4% per gli altri comuni. Stesso discorso per l’Ipt, applichiamo la tariffa minima sull’imposta di registro a tutti coloro che usano i mezzi come lavoro. Un’agevolazione di cui usufruiscono i tassisti, i noleggiatori, gli autotrasportatori. Insomma, un vantaggio per tutti quelli che lavorano nel settore dei trasporti”.

16/10/2014 12.27
Provincia di Firenze