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MATTEO RENZI AL FORUM DEL “MICHE”
Confronto aperto con gli allievi del liceo classico di via della Colonna. Cita Bono Vox: “I politici depositari dei sogni dei cittadini"

Renzi con gli studenti del 'Miche'

Politica, futuro di Firenze, edilizia scolastica, le vertigini della storia ma anche musica e un invito a non cedere alla superficialità e alla banalizzazione. Il ‘Miche Forum’ – il liceo Michelangelo trasformato in questi giorni da docenti e studenti in un luogo di dibattito e proposte - si interroga sui giovani e gli studenti, con i professori, chiamano il Presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi, 30 anni compiuti da poco, a un confronto aperto, franco, nel liceo classico di via della Colonna. Aula gremita, occhi e udito attenti. La lettera inviata da Renzi ai 32 mila studenti delle scuole superiori all’inizio dell’anno ha lasciato un’impressione positiva in un liceo dove il quotidiano è argomento di lezione in classe. I docenti chiedono al Presidente di farsi interprete delle attese e della formazione dei giovani in un momento in cui “la scuola è attaccata da tutte le parti”. Gli studenti, curiosi, chiedono cosa vuol dire fare politica da giovani. Di fatto quattro studenti, Giacomo, Ludovica, Giuditta e Irene compongono, in forme diverse, la stessa domanda: come confrontarsi con la politica? C’è un modo di fare politica che può essere nobile: lei come ha cominciato a vederla così? “Ci sono molti pregiudizi da vincere sulla politica – risponde Renzi - L’idea che la politica sia solo carriera personale. Io credo che la politica sia mettersi in relazione con gli altri: con altri amici abbiamo cercato di vincere questo pregiudizio e lo abbiamo fatto da giovani, condividendo le stesse idealità. Si è trattato di provare a dire un po’ più “noi” e un po’ meno “io”. Il rischio è magari è quello di avere grandi idealità che poi si spengono”. Ecco perché c’è un bisogno diretto di confronto, di interrogarsi e di lasciarsi interrogare dai grandi problemi posti dal ‘Millenium Goals’, l’agenda che specifica gli obiettivi utili a ridurre gli squilibri sociali, che artisti come Bono Vox degli U2 ripropongono ai politici. “Guardata – spiega Renzi - che la politica si sta occupando dei giovani ma se saranno anche i giovani a occuparsi di politica questo sarà decisivo per il futuro di tutti. Voi siete cittadini a tutti gli effetti e questo è un valore, in un mondo globalizzato che conosce l’abbattimento di confini e frontiere: i nostri nonni hanno fatto la guerra in Europa, con i Paesi nei quali oggi facciamo l’Erasmus: è un orizzonte positivo aperto al contributo di tutti, anche agli studenti del Miche”. Un metodo da non sottovalutare: la curiosità, per approfondire e anche per lasciarsi ferire: “La mia generazione – dice Renzi – ha due pagine nere: il massacro di Srebrenica e il genocidio del Ruanda. La politica deve mettere in conto di fermare i massacri e non fermarsi alla superificie, ma approfondire sempre: mai fermarsi alla banalizzazione dello slogan. Si tratta di aiutare la politica a non avvitarsi su se stessa: la vedo un po’ striminzita sul presente”. Ecco perché farsi avanti. Lo chiede anche la città, visto che “Firenze – osserva Renzi rispondendo a Caterina, una studentessa - sta vivendo un momento molto importante e torna a pensare al futuro: il territorio di Firenze è oasi di genialità e di bellezza del pianeta, su cui investire con passione e attenzione”.
Al termine dell’incontro, Renzi ha visitato il laboratorio artistico curato dalla Prof. Angela Pieraccioni, che ha insegnato agli allievi a diventare iconografi. Proprio loro hanno donato a Renzi un’icona di San Giorgio e il drago.

08/02/2005 16.44
Provincia di Firenze