Regione Toscana
Cittą Metropolitana di Firenze

CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE

Home Home > Comunicati stampa >  Comunicato stampa  

L’IMPORTAZIONE ILLEGALE DI CACCIAGIONE IN PROVINCIA
L’assessorato all’ambiente non ha ricevuto, a riguardo, segnalazioni. L’assessore Nigi ha risposto ad una domanda d’attualità del consigliere Malquori (Ds)

L’assessorato all’ambiente della Provincia ha provveduto ad effettuare una verifica sulle notizie riguardanti l’importazione illegale di cacciagione dai paesi dell’est europeo sul nostro territorio, in particolar modo nel circondario empolese – valdelsa. “Il personale degli uffici caccia e pesca ha appreso la notizia attraverso i mezzi di comunicazione e non dispone di altre informazioni. Anche la Polizia provinciale di Firenze non dispone di informazioni” ha spiegato l’assessore all’Ambiente Luigi Nigi rispondendo in Consiglio provinciale ad una domanda d’attualità del consigliere dei Democratici di Sinistra Paolo Malquori. “E’ stato inoltre contattato il personale del Corpo Forestale dello Stato, il responsabile del nucleo investigativo di Polizia ambientale e forestale ed il responsabile del Cites di Firenze ma anche loro non hanno informazioni in merito ma il responsabile ha riferito di un’operazione analoga a quella di cui è stata data notizia che il Cfs ha intrapreso più di un anno fa – ha detto ancora Nigi – e potrebbe esserci stato, quindi, un errore di esposizione in merito alla cronologica dei fatti da parte degli organi di informazione”. Malquori ringraziando l’assessore per l’interessamento ha ricordato che “In queste ultime settimane stiamo assistendo, anche a livello nazionale, ad una nuova proposizione per quanto riguarda la legge sulla caccia con promesse di modifica alla legge 157. In modo particolare – ha spiegato Malquori – occorre maggior sensibilità da parte della Provincia di Firenze affinché si possa adoperare nei confronti delle varie associazioni venatorie per una salvaguardia del patrimonio della fauna selvatica e migratoria che non è possibile determinarla come patrimonio di una nazione, ma come patrimonio di collettività. Quanto più riusciamo a richiamare l’attenzione presso le associazione venatorie e meglio faremo perché queste associazioni si adoperino per il rispetto di un’attività culturale e sportiva, la caccia stessa, che spesso ha scatenato aspre polemiche ma che è fortemente radicalizzata e storicizzata nel nostro paese”.

12/02/2005 12.32
Provincia di Firenze