Città Metropolitana, Nardella illustra la bozza di Statuto
"Piano territoriale e strategico nuovi strumenti a servizio delle comunità per uno sviluppo ordinato. Intanto il nuovo Ente attrae i Comuni delle province vicine". "No a possibilità di creare società partecipate"
Sette titoli e 28 articoli per uno Statuto snello che concretizza ruolo e funzioni della Città Metropolitana di Firenze. La bozza, "una proposta aperta", è stata illustrata stamani dal Sindaco metropolitano Dario Nardella nel Consiglio convocato nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.
Pur facendo riferimento al modello proposto dall'Anci, lo Statuto metropolitano di Firenze presenta caratteristiche originali e innovative in ordine, ad esempio, alla pianificazione strategica, per "realizzare uno sviluppo territoriale, economico e sociale condiviso con i Comuni ad essa appartenenti" (art.5), e al Piano territoriale metropolitano che costituirà "il quadro di riferimento per i piani di competenza dei Comuni e dei loro strumenti regolativi" (art. 6). Il Piano definisce le scelte per il governo del territorio nel medio e lungo termine. In sintesi, rispetto al "vecchio" Ptcp (Piano territoriale di coordinamento), lo Statuto recepisce le novità della legge Del Rio (che affida alla Città metropolitana il coordinamento della pianificazione territoriale generale) e consente di associarle alla legge regionale 49/214. Di fatto lo Statuto prefigura la possibilità per i Comuni di scrivere insieme le regole urbanistiche.
Nei rapporti tra Città Metropolitana ed altri Enti "per lo svolgimento di funzioni, servizi o specifiche attività, singoli Comuni o Unioni di Comuni possono avvalersi degli uffici della Città metropolitana" e viceversa, in base a convenzioni "che definiscono obiettivi, modalità, durata dell'avvalimento, disciplinando i rapporti finanziari tra le amministrazioni coinvolte" (Art.22).
Un segnale molto forte il Sindaco Metropolitano lo ha voluto lanciare in direzione di "enti e società strumentali "marcando una novità e differenziandoci dal passato, perché non ci si allarghi in ambiti non appropriati". In base all'art. 20, infatti, "la Città Metropolitana non può istituire enti strumentali e società di diritto privato o assumere partecipazioni in enti e società diverse da quelle già esistenti". La Città Metropolitana, inoltre, promuove "l'accorpamento, la fusione e la dismissione delle società e delle partecipazioni non funzionali ai fini istituzionali allo scopo di conseguire risparmi o una migliore funzionalità nello svolgimento delle attività".
Nell'organizzazione degli uffici e dei servizi, il nuovo Ente persegue "obiettivi e criteri di coordinamento, responsabilità, efficienza, efficacia, contenimento dei costi, flessibilità, valorizzazione delle professionalità di dirigenti e dipendenti, promozione delle pari opportunità e rispetto delle relazioni sindacali" (art.25).
In presenza di ragioni eccezionali di necessità e urgenza il Sindaco metropolitano "può esercitare con provvedimento d'urgenza i poteri del Consiglio". Questi provvedimenti dovranno essere sottoposti a ratifica del Consiglio' nella prima seduta utile e, in caso di mancata ratifica, perdono efficacia sin dal momento della loro adozione (art. 15).
Nella bozza di Statuto si specificano i compiti della Conferenza metropolitana, organo collegiale composto da tutti i Sindaci dei Comuni compresi nella Città, con poteri propositivi e consultivi, nonché quelli deliberativi riconosciuti dalla legge. La Conferenza dovrà dotarsi di un regolamento per disciplinare il proprio funzionamento.
Nardella ha sottolineato, nell'illustrazione dello Statuto, non solo il ruolo dei Quartieri (alcuni dei Presidenti, peraltro, hanno seguito i lavori del Consiglio: Maurizio Sguanci per il Q1, Mirko Dormentoni per il Q4, Cristiano Balli per il Q5), ma anche le richieste di integrazione nella Città Metropolitana di Firenze avanzate da Comuni della provincia di Siena, di Arezzo e Prato, confinanti con la provincia fiorentina.
Mercoledì 26 novembre e mercoledì 10 dicembre le prossime sedute del Consiglio metropolitano, nelle quali, possibilmente, chiudere il lavoro sullo Statuto. Entro cinque giorni prima dello svolgimento delle assemblee, sarà possibile per i gruppi presentare gli emendamenti. Nella discussione si procederà per articolo e per ordine di presentazione degli emendamenti.
Accolta la proposta di Marco Semplici (Forza Italia) di una riunione organizzativa con il Sindaco metropolitano per stabilire l'ordine del giorno e la programmazione dei lavori del Consiglio. (mb, lc)
'''In allegato la bozza dello Statuto'''.