TRAPPOLE MORTALI FRA GLI OLIVI A CALENZANO
La polizia provinciale individua e fa arrestare un bracconiere. Un fucile caricato a palla sui sentieri dei cinghiali con il grilletto collegato a un filo teso
Un fucile calibro 12 caricato a palla con il grilletto collegato a filo teso attraverso i sentieri battuti dai cinghiali, in un oliveto. Una trappola pericolosissima per chiunque vi incappasse, collocata a pochi metri di distanza da una strada percorsa da moltissime persone.
Sono stati gli agenti della polizia provinciale a scoprirla ed a predisporre un appostamento che ha permesso di individuare il bracconiere che poi, a seguito di indagini e perquisizione disposte dal magistrato, è stato arrestato ed è ora in stato di fermo a Prato.
I fatti si sono svolti nell’area di Calenzano, in località Carraia, a appena venti metri dalla strada provinciale n. 8 Militare per Barberino. “Cose del genere non ci venivano segnalate da molti anni – commentano i responsabili della polizia provinciale – e pensavano si verificassero ormai solo nei film”.
A scoprire la trappola mortale, con grave rischio per la loro stessa incolumità, sono stati gli agenti della zona nord della polizia provinciale, in servizio antibracconaggio. Il fucile era stato modificato, come un altro poi rivenuto in casa del bracconiere, e collocato con una linea di tiro all’altezza di circa 40 centimetri da terra. Gli agenti si sono poi appostati insieme ad alcune guardie volontarie nei pressi della trappola fino a quando l’uomo che la aveva predisposto si è fatto vivo per recuperare l’arma.
Il presidente della Provincia Matteo Renzi è stato fra i primi a complimentarsi con gli agenti per l’operazione portata a termine con grave rischio personale. “Stiamo svolgendo servizi antibracconaggio di grande importanza in varie parti del territorio provinciale – ha detto Renzi – e quanto è avvenuto a Calenzano ci dice quanto ciò sia importante anche per dare sicurezza alla nostra popolazione”.