Statuto Città metropolitana, Forza Italia: "Democrazia negata"
Respinte le proposte di Semplici: "Se è così tanto vale cancellare il Consiglio"
No all’elezione diretta del Sindaco e del Consiglio metropolitano; no ai gruppi consiliari, alle commissioni e alla conferenza dei capigruppo; no all’equiparazione delle prerogative dei consiglieri metropolitani a quelle dei consiglieri comunali; no agli istituti di partecipazione. Per il consigliere metropolitano di Forza Italia Marco Semplici sono solo alcune delle proposte contenute negli emendamenti da lui presentatie respinte stamani nel corso della seduta dedicata all’approvazione dello Statuto del neonato ente.
"E hanno il coraggio di chiamarla democrazia? Così come stanno le cose il Consiglio metropolitano nei fatti non è che un organo di ratifica delle decisioni assunte dal Sindaco metropolitano", attacca Semplici, scendendo nel dettaglio delle principali proposte avanzate e bocciate dalla maggioranza.
"Negare ai cittadini - precisa il consigliere - il diritto di eleggere il Sindaco e il Consiglio metropolitano e non strutturare quest’ultimo significa cedere una porzione di democrazia: se così doveva essere si poteva tranquillamente evitare l’istituzione del nuovo ente, attribuendone le funzioni alla già esistente conferenza dei sindaci. Ma ancor più grave è negare ai consiglieri metropolitani la possibilità di accedere agli atti e presentare mozioni e interrogazioni, svilendone le funzioni. Tanto vale, allora – incalza il consigliere azzurro - cancellare l’organo rappresentativo e lasciare tutto in mano al Sindaco metropolitano e ai suoi delegati".
Infine per Semplici non prevedere istituti di partecipazione – referendum, istanze, petizioni "priva i cittadini degli strumenti di interazione con il nuovo ente. Comprendiamo e condividiamo l’esigenza di sburocratizzare, ma è inaccettabile che ciò coincida con una negazione della democrazia per cui tutto è nelle mani di un dominus indiscusso quale il sindaco di Firenze". Se agli altri consiglieri metropolitani, compreso quelli eletti nelle altre liste di opposizione "oggi resisi protagonisti di scelte ambigue, è sufficiente star lì a scaldare la sedia ne prendo atto. Ma non continuiamo a chiamarla ipocritamente democrazia". (mb)