NESSUN DUBBIO SUL FUNZIONAMENTO DELLA RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA' DELL'ARIA
In arrivo anche il DOAS: misurerà l'inquinamento fino a 30 metri dal suolo
In riferimento all’articolo apparso sul quotidiano “L’unità” del giorno 23 marzo dal titolo “Ma queste centraline funzionano o no?” interviene l’Assessore all’Ambiente della Provincia di Firenze.
La Provincia di Firenze ha installato la rete delle stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria e ne è proprietaria. La rete provinciale, costituita da 16 stazioni, di cui 8 a Firenze, e da un laboratorio mobile, è leader a livello nazionale e detiene una percentuale di affidabilità dei dati e di rendimento della strumentazione superiore al 91%.
Qualsiasi dubbio sulla sua affidabilità è quindi destituito di fondamento. Il posizionamento della stazione di viale Rosselli corrisponde alla necessità di monitorare siti ad alto traffico, in un giusto equilibrio con stazioni poste in aree residenziali.
Le nuove linee guida emanate da APAT prevedono un numero minore di punti di misura: la Provincia di Firenze con la consulenza tecnica di ARPAT da tempo sta lavorando ad un progetto che prevede la dismissione delle stazioni situate in via di Scandicci, Novoli e via Bassi.
Tuttavia il monitoraggio dell’aria fiorentina non ne risentirà. Infatti nella zona di Novoli verrà installato, in collaborazione con il Comune di Firenze, un nuovo strumento di monitoraggio in quota: il DOAS. Si tratta di un raggio che agisce su un percorso ottico di circa 700 metri effettuando una misura della concentrazione media atmosferica di ozono, biossido di azoto, anidride solforosa e di altri inquinanti tipici delle aree urbane.
E’ un forte investimento volto alla conoscenza della situazione della qualità dell’ aria fiorentina da un altro punto di vista, ovvero ad un livello di almeno 20-30 metri dal suolo.
Le forti preoccupazioni di questi mesi per l’inquinamento atmosferico e la discussione sulle misure di limitazione del traffico decise dai Sindaci, con il coordinamento della Provincia, consigliano un ruolo più forte di quel tavolo degli otto Comuni dell’area omogenea fiorentina.
Ciò potrà avvenire nel mese di maggio, quando conosceremo gli effetti che le misure adottate nei mesi invernali hanno ottenuto.
La sfida per combattere l’inquinamento atmosferico non potrà essere vinta senza un forte impulso al rinnovamento del parco auto, ma soprattutto del sistema infrastrutturale viario e di trasporto pubblico .
La Provincia ed i Comuni dovranno comunque impegnarsi, in modo più coordinato per trovare soluzioni più avanzate e sostenute con maggiore coesione e convinzione dei provvedimenti.