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MARCHIO DI QUALITÀ PER LA CACCIA DI SELEZIONE
Sei incontri di aggiornamento a Villa Demidoff per i responsabili dei distretti di capriolo, daino, cervo e muflone – Circa 130 partecipanti a conferenza, in rappresentanza di 1.400 selezionatori

Un capriolo

Si è svolto a Villa Demidoff un ciclo di conferenze sulla gestione della caccia di selezione, organizzato dall’Unione Regionale dei Cacciatori dell’Appennino (URCA) e patrocinata dall’assessore alla Caccia della Provincia di Firenze, Luigi Nigi, e dai presidenti dei due Ambiti territoriali di caccia (Atc) provinciali.
L’iniziativa ha avuto lo scopo di aggiornare i responsabili dei Distretti di gestione di capriolo, daino, cervo e muflone alla luce della continua evoluzione normativa e tecnica che ha caratterizzato questa tipologia di caccia. Il corso ha anche permesso di fare il punto sull’attività di caccia di selezione, praticata in provincia di Firenze ormai da 15 anni.
Le lezioni, a cura di tecnici faunistici della Provincia e degli Atc, di quelli della Polizia provinciale e di esperti dell’Università di Firenze, hanno visto coinvolti per ogni conferenza circa 130 delegati, in rappresentanza degli oltre 1.400 cacciatori che praticano la selezione.
Dagli argomenti trattati (normativa, tecniche di censimento e controllo di cervidi e bovidi, utilizzo dei cani da traccia, monitoraggio del territorio, etica di gestione) è emerso chiaramente come la caccia di selezione abbia rappresentato un modello di gestione faunistica di elevata qualità ed efficacia, in grado di coniugare il rispetto delle popolazioni cacciate e la loro conservazione nel tempo con le necessità di un controllo numerico.
I risultati raggiunti si devono all’impostazione tecnico-scientifica che contraddistingue questo metodo di caccia, basato sia su norme specifiche (regolamenti regionali e provinciali) sia sulla applicazione di precisi protocolli tecnici e di autoregolamentazione dei cacciatori. Con essi l’abbattimento, attuato con la carabina e senza l’utilizzo di cani, rappresenta l’atto finale di una serie di attività - censimenti annuali, ripartizione del prelievo per classi di sesso ed età - svolte da cacciatori profondamente legati al territorio nel quale operano ed al quale dedicano buona parte del loro tempo libero tutto l’anno.
Dai relatori dell’ultima serata, introdotta dal presidente provinciale Urca Paolo Vieri e con la partecipazione dell’Assessore Nigi e del professor Paolo Casanova e dedicata all’etica della caccia, e dai numerosi interventi, è risultata chiara l’esigenza di rafforzare e diffondere il modello culturale proprio della caccia di selezione, basando tutte le attività di gestione, oltre che sulla correttezza tecnico-scientifica delle procedure, sull’applicazione di regole di comportamento finalizzate al rispetto degli animali selvatici, degli altri cacciatori e delle altre categorie sociali.

04/04/2005 12.11
Provincia di Firenze