Metrocittà, avanti con semplificazione amministrativa
Novità e confronto al seminario 'Metronet' di Villa Schifanoia
Il modello di Città Metropolitana italiana parte da una peculiarità: la presenza, nella Penisola, di città di medie dimensioni che sono centri pulsanti per le regioni in cui sono collocati. Costituiscono una rete sul territorio, quasi uno scheletro che unisce i territori da sud a nord.
Si è tenuto presso Villa Schifanoia, a Firenze, il seminario “Metronet. Un nuovo percorso per la governance delle città metropolitane europee”. L'iniziativa organizzata da Città Metropolitana di Firenze, Università degli Studi di Firenze e Accademia per l’Autonomia – Anci, si colloca all’interno del Festival d’Europa e di State of The Union 2015, è finalizzata a raccogliere idee, modelli ed esempi in merito a progetti innovativi sulla governance delle Città metropolitane europee e favorire, in chiave comparata, il confronto tra amministratori, esperti e studiosi di città metropolitane ed enti di area vasta.
Per il Sindaco Metropolitano di Firenze nelle Città metropolitane si sciolgono i nodi sensibili per l'Europa, come l'immigrazione e la pubblica sicurezza.
L'ampliamento delle città metropolitane è reso possibile dall'accorpamento, previsto dalla legge Delrio, con i Comuni limitrofi. Firenze registra un'espansione verso Prato fino a Pistoia e verso il Valdarno.
Le Città metropolitane non sono ex Province ma un ente nuovo con l'opportunità di essere enti di programmazione e pianificazione del territorio, con un ruolo di coordinamento e armonizzazione da una parte e dall'altra come camera di risonanza nella pianificazione del territorio. La Città metropolitana, infatti, non è matrigna dei Comuni.
Incrementare, dunque, lo sviluppo attraverso la semplificazione amministrativa. Un esempio: invece di 42 Sportelli per le attività produttive in ogni Comune della Città Metropolitana, ce ne vuole uno solo. Ci vuole un sistema locale unificato: non 42 canoni di tutto, ma un unico sistema di tassazione locale.
Un volano decisivo per lo sviluppo potrebbe essere attrarre le grandi imprese e multinazionali sul territorio metropolitano con incentivi fiscali come quelli adottati da Firenze come l‘Imu zero in base alla quale è previsto l’azzeramento della componente comunale dell’Imu, nei primi tre anni di attività, per le aziende che investono per la prima volta a Firenze.