APPROVATA MOZIONE D’ACCOMPAGNAMENTO AL BILANCIO SUL LAVORO
Per una maggiore tutela dei diritti dei lavoratori
Il Consiglio provinciale ha approvato con 18 sì (la maggioranza e Rifondazione Comunista) e 9 no (la Casa delle Libertà) una mozione d’accompagnamento al bilancio 2005 in merito alla tutela dei diritti dei lavoratori e di un’occupazione stabile. Per Targetti (Prc), estensore dell’atto, “E’ una mozione per dare un indirizzo preciso e puntuale su aspetti che riteniamo importanti per far crescere un cambiamento nelle politiche che riguardano il lavoro, l’occupazione, i diritti dei lavoratori. Chiediamo alla Provincia di incominciare ad analizzare i contratti atipici o a tempo determinato con l’ottica di ridurre il ricorso al lavoro a tempo determinato o comunque precario”. D’accordo sulla mozione Marconcini (PdCI) “Perché dobbiamo riflettere sulla possibilità di dare lavori sicuri a chi sta nella pubblica amministrazione. E’ dimostrato dai numeri che il nostro paese è agli ultimi posti nel numero dei dipendenti della pubblica amministrazione. Dovremmo prendere esempio dalla Francia ed investire molto sulla formazione di chi lavora nella pubblica amministrazione”. Contrario Bassetti (Udc): “Purtroppo non esistono più lavoratori che entrano a 18 o 20 anni e rimangono nello stesso posto fino alla pensione. Credo che la flessibilità nel mondo del lavoro sia la carta vincente”. Per Massai (An) “Bisogna essere estremamente seri e concreti. La Provincia si deve impegnare nella formazione: occorre la massima attenzione alle risorse che la Provincia destinerà a chi perde il posto di lavoro e che con una seria formazione professionale potremmo aiutare”. Per Comucci (FI) “La precarietà fa parte ormai della nostra vita perché il lavoro non ce lo garantisce più nessuno. Non abbiamo più la sicurezza di lavori a tempo indeterminato perché le stesse imprese non hanno più quelle sicurezze lavorative che potevano avere nei periodi passati”. Favorevole Gori (Ds) “In quanto la mozione s’inserisce nella questione lavoro che sta vivendo una dimensione problematica e critica. Il legislatore ha introdotto una legge che invece di coniugare flessibilità e diritti in termini positivi si è completamente spostata sul versante della flessibilità con un indice di precarizzazione del lavoro mai avvenuta in questo paese, dimenticandosi gli ammortizzatori sociali”. Per Nascosti (An) “Tanti lavori vengono affidati a cooperative sociali. Precarizzare non vuole dire soltanto creare precari, vuole dire dare opportunità di lavoro a chi non le ha e non le potrebbe avere”.
15/04/2005 13.57