IL PROGRAMMA DI PAESAGGIO PER LA COLLINA BARONCELLI DI BAGNO A RIPOLI
L’assessore Lepri ha risposto in Consiglio provinciale ad una domanda d’attualità
Sul programma di paesaggio relativo all’area della “Collina di Baroncelli” nel comune di Bagno a Ripoli l’assessore all’urbanistica Tiziano Lepri ha risposto, in Consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità di Nicola Nascosti (An). “Il piano territoriale di coordinamento della Provincia di Firenze individua quali varianti strutturali le cosiddette aree fragili, ovvero quelle aree che comprendono parti di territorio aperto con aspetti rurali caratterizzate da ambienti ricchi di valori storico culturale. Tali aree sono quindi caratterizzate da condizione di particolare fragilità e richiedono forme particolari di salvaguardia e tutela che si identificano nella limitazione di quelle attività e di quegli interventi che recano pregiudizio della conservazioni della tipicità dei luoghi. Nel caso in oggetto il comune di Bagno a Ripoli in base di redazione del suo piano strutturale ha precisato parzialmente il perimetro delle aree fragili, ampliando l’ambito urbano in prossimità della collina di Baroncelli, di conseguenza l’area attualmente interessata dalla previsione di nuova edificazione non risulta localizzata in area fragile ma all’interno del centro abitato, così come individuato dal piano strutturale. Non è stato mai presentato un programma di paesaggio relativo all’area della collina di Baroncelli da parte del Comune di Bagna Ripoli – ha concluso Lepri – in quanto appunto non più tenuto essendo stata l’area stralciata dalle aree sensibili, e di conseguenza la provincia non si è mai espressa non un proprio parere in merito”. Parzialmente soddisfatto Nascosti: “Voglio capire se lo sforamento della perimetrazione da area fragile in area urbana che è stato fatto dal Comune di Bagno Ripoli è compatibile con un nuovo piano di assetto idrogeologico e se è compatibile con i vincoli che esistevano e che insistevano sotto la zona della collina di Baroncelli, e se è compatibile questo con il piano di ordinamento provinciale, perché uno sforamento dell’area di perimetrazione che incida su questi tre vincoli, diventa un problema di compatibilità con l’autorità di bacino”.
23/04/2005 13.14