CONTRO IL RICONOSCIMENTO DELLA QUALIFICA DI MILITARI BELLIGERANTI AI REDUCI DI SALÒ
Approvata mozione dei capigruppo del centrosinistra e Rifondazione Comunista
No del Consiglio provinciale al riconoscimento della qualifica di militari belligeranti ai reduci della Repubblica sociale Italiana. Approvata con 23 sì e 5 no (gruppi della Cdl) la mozione dei capigruppo del centrosinistra e Rifondazione Comunista: Gori (Ds), Ermini (La Margherita), Marconcini (PdCI), Ragazzo (Verdi) e Targetti (Prc) che impegna il Presidente della Provincia ad intervenire presso i parlamentari eletti in Toscana per contrastare questo disegno di legge. La mozione manifesta tutto il disagio della comunità provinciale per questo ennesimo tentativo di revisionismo storico e sensibilizza e mobilita le forze politiche, sociali e associative a manifestare contro tale disegno di legge. Per Gori: “I militari che combatterono nella RSI erano anche quelli della Decima Mas, Ectore Muti e Guardia Nazionale Repubblicana che si sono macchiati di stragi e nefandezze di ogni genere. La proposta di legge equivarrebbe a mettere sullo stesso piano la RSI con il Governo appoggiato da tutti i partiti che rinascono attraverso la lotta di liberazione”. Per Massai (An): “Il centrosinistra è contrario a questa legge esclusivamente in termini ideologici e propagandistici. Esiste un decreto del Presidente della Repubblica del ’78, firmato da Pertini, che prevede pensioni di guerra anche per i militari che hanno prestato servizio nelle forze armate della RSI”. Per Tondi (Udc): “La mozione serve a dividere ulteriormente i cittadini sui temi della Resistenza e la nascita dell’Italia Repubblicana”. Per Calò (Prc): “Il revisionismo storico sta cercando di riempire i mass media per fare vedere rievocazioni che giustificano sulla scelta di Salò. Non ci può essere nessuna pacificazione”. Per Lazzerini (PdCI) “È necessario ribadire la vocazione antifascista proprio adesso che ciò appare scontato e viene messo pericolosamente in discussione”. Per Giunti (La Margherita) “Si può parlare di pacificazione solo quando saranno condivisi i valori che oggi sono ancora veri e vivi nella nostra società”. Per Sensi (An) “La questione della pacificazione venne impostata anni dopo Salò per riportare tutto a una storia comune ed il primo che ha cominciato la pacificazione, a quanto ricordo, fu proprio Togliatti”. Per Grazzini (FI) “Viviamo in un’Italia paradossalmente meno pacificata rispetto al ’78. Due Italie contribuirono alla liberazione. C’era chi aveva la Costituzione americana in tasca e chi pensava a Tito, alla fine hanno avuto la meglio i primi”. Marconcini ha ricordato come “L’esito di dove stesse l’Italia, era già scritto grazie anche a Togliatti”. Per Ermini: “La storia la fanno i fatti e le stragi che venivano fatte da civili, purtroppo non si possono dimenticare”.
27/04/2005 14.23