PATTO DI STABILITÀ E “PROBLEMI RILEVANTISSIMI"
Il coordinamento degli assessori al Bilancio delle Province toscane attacca il Governo per il nuovo metodo di calcolo: opere pubbliche, trasporti, formazione e strade ex Anas i settori più danneggiati: “Contenere gli effetti negativi”
Il nuovo metodo di calcolo del Patto di Stabilità, passando da una crescita programmata del saldo finanziario ad un tetto alla spesa delle Province, “limita in modo inaccettabile – spiega l’assessore provinciale al Bilancio Alessandro Lo Presti - l’autonomia dell’ente locale”, in contrasto con il principio di pari dignità istituzionale. Per esaminare l’applicazione delle norme sul Patto di Stabilità per il 2005, si è riunito presso la Provincia di Firenze il coordinamento degli Assessori al Bilancio delle Province toscane. Gli assessori sono consapevoli di dover svolgere la propria parte nel raggiungimento degli obiettivi di contenimento della spesa pubblica nazionale, ma non possono non esprimere “forte preoccupazione per le ricadute negative che l’applicazione del Patto di Stabilità avrà in tempi rapidissimi sui soggetti economici della Toscana a causa delle difficoltà in cui le Province si trovano nel rispettare i pagamenti, pena lo sfondamento del Patto in termini di cassa”. Già ora si stanno verificando “problemi rilevantissimi” nel campo della spesa per le opere pubbliche, per il Trasporto Pubblico Locale, per la manutenzione delle strade ex-Anas, per la Formazione Professionale, con pesanti conseguenze nell’erogazione dei servizi di supporto all’inserimento al lavoro e nelle relazioni con le parti sociali. Mentre il coordinamento sostiene “l’azione dell’Upi-Unione Province Italiane tesa ad una modifica legislativa della Legge Finanziaria”, ritenendo assolutamente insufficienti le aperture manifestate dal Governo, auspica anche un immediato avvio di un tavolo di trattativa insieme all’Anci e al Coordinamento delle Regioni in vista del Dpef 2006. Gli assessori chiedono anche che la Regione Toscana, una volta insediatasi la nuova Giunta, assuma tra le priorità politiche quella di individuare, insieme al sistema delle Autonomie Locali, modalità amministrative e eventuali modifiche legislative, per contenere gli effetti negativi del Patto sia per l’anno in corso che per il 2006. Dal 1999 infatti la Regione Toscana, insieme all’Emilia Romagna, si è caratterizzata come la Regione italiana che più ha trasferito funzioni e deleghe alle Province.
29/04/2005 13.15