Firenze aspetta il Papa, "urgenza per tutti di una missione educativa"
Iniziato il primo confronto nella città del Fiore in attesa della visita di Francesco il 10 novembre. In corso nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi un confronto tra Galli della Loggia e mons. Brambilla. La riflessione di Nardella e il saluto del card. Betori
Di fronte a scenari come quelli di profughi che fuggono dalla guerra e di reazioni scomposte come è accaduto in Europa, laici e cattolici ritrovano l'urgenza di una missione educativa: "La comunità globale è di fronte a sfide epocali, come il cambiamento climatico che riporta la Terra al centro dell'attenzione dell'uomo": il Sindaco Dario Nardella ha aperto così il primo di quattro incontri promossi in attesa della visita di Papa Francesco a Firenze, il 10 novembre prossimo.
A 'Riflessioni su un nuovo Umanesimo', in corso nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi, prendono parte il Prof. Ernesto Galli della Loggia e il vescovo di Novara e vice presidente Cei Franco Giulio Brambilla. Presente il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, che nel suo saluto ha ringraziato perché "è la città che ci convoca intorno a temi, che possono nascere nella sensibilità della Chiesa, ma che sono di tutti. E' in gioco il problema dell'umano". La "seminagione dell'umano" deve caratterizzare questa stagione di cambiamenti in cui non smarrire la bussola della persona umana.
Nelle prime battute dell'incontro - moderato da Mario Benotti, consigliere del sindaco di Firenze
per i rapporti interreligiosi - la descrizione da parte di Galli della Loggia di alcune caratteristiche peculiari dell'Umanesimo, con valori appartenenti alla civiltà cristiana con l'innesto di quelli della classicità, e d'altra parte dell'umanitarismo che presuppone i diritti della soggettività "ma non riscontro nel mondo un grande preoccupazione per i profughi". Per Brambilla ci vuole uno sforzo convergente di sensibilità per comprendere dov'è "l'umano minacciato" ma anche per tracciare "le forme pratiche di una vita buona", non piegata solo sulla curvatura dei diritti individuali, ma su tre grandi orizzonti: come l'uomo si pensa, la famiglia, la questione educativa. ''(mb)''
Franco Giulio Brambilla, Dario Nardella ed Ernesto Galli della Loggia