Sindaci a lavoro per pensare insieme lo sviluppo metropolitano
Workshop in Palazzo Medici Riccardi. Partecipa Nardella. Superare nodi e diffidenze: Metrocittà non è sovraordinata ai Comuni ma una loro espressione. Rapporto forte con la Regione Toscana
Piano strategico e pianificazione territoriale sono strumenti di governo metropolitano connessi. La Città Metropolitana di Firenze è per certi versi una holding di cui ogni sindaco del territorio è azionista e il Sindaco metropolitano è amministratore delegato, un portavoce dei sindaci, per dare vita a un coordinamento degli attori che rappresentano il territorio. L'immagine è emersa stamani al workshop 'Verso un nuovo modello di governance istituzionale per una nuova pianificazione territoriale', svoltosi stamani in Palazzo Medici Riccardi, su iniziativa del consigliere delegato Andrea Ceccarelli.
Ai lavori ha preso parte anche il Sindaco metropolitano Dario Nardella, che ha illustrato le linee portanti del Piano strategico, strumento principe del governo metropolitano. Il Piano strategico è atto di indirizzo per l’Ente e per l’esercizio delle funzioni dei Comuni e delle Unioni di Comuni compresi nell’area metropolitana.
D'altra parte alla Città Metropolitana ha tra le sue funzioni fondamentali “la pianificazione territoriale generale, ivi comprese le strutture di comunicazione, le reti di servizi e delle infrastrutture appartenenti alla competenza della comunità metropolitana, anche fissando vincoli e obiettivi all'attività e all'esercizio delle funzioni dei Comuni compresi nel territorio metropolitano”. Tutti, secondo Dario Nardella, devono scollarsi di dosso vecchi campanilismi. Il riferimento territoriale della Città Metropolitana supera i confini provinciali, legato com'è, nei fatti, all'area pratese e a quella pistoiese.
E' importante, perciò, superare le diffidenze istintive dei sindaci in ordine all'idea di dovere cedere una quota di sovranità per la pianificazione generale attribuita alla Metrocittà: è espressione dei Comuni e non è sovraordinata ad essi. D'altra parte è decisivo un rapporto forte con la Regione anche perché incrementi gli incentivi alle macroaree della Toscana e alla programmazione sovracomunale.
Al workshop hanno preso parte amministratori, Sindaci e assessori all’Urbanistica dei Comuni della Metrocittà, Presidenti dei Quartieri fiorentini, architetti e ingegneri per raccogliere contributi sul tema.
"Dobbiamo superare una concezione che ha caratterizzato i Comuni fino a non pochi anni fa, quando il contesto era diverso - spiega Ceccarelli - ma ormai i confini classici dei Comuni non riflettono la loro appartenenza all'area vasta: lo sviluppo economico non è rinchiuso e necessita di essere valorizzato nel quadro di una programmazione generale che salvaguardi la specificità ma proietti i Comuni in un contesto di riferimento più vasto". ''(mb)''