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Il vento di Papa Francesco sulla Metropoli
Il suo saluto all'Angelus: "Importante evento di comunione e riflessione". La vocazione delle città. Una lettura dell'evento con tutte le indicazioni, i riferimenti e la Traccia del Convegno ecclesiale

Papa Francesco

All'Angelus di domenica mattina Papa Francesco ha annunciato la sua visita a Firenze: "Domani, a Firenze – ha detto – avrà inizio il quinto Convegno Ecclesiale Nazionale, con la presenza dei vescovi e dei delegati di tutte le diocesi italiane. Si tratta di un importante evento di comunione e di riflessione, al quale avrò la gioia di partecipare anch'io, nella giornata di martedì' prossimo". Il cammino convergente della Chiesa italiana verso l'appuntamento di Firenze è al traguardo. Questo cammino non è stato svincolato dagli orizzonti di missione e dalla lettura del presente che Papa Francesco conduce con determinazione, anche alla luce di documenti impegnativi come l'esortazione apostolica 'Evangelii Gaudium' e ora l'enciclica 'Laudato si', mentre si pongono le basi per il giubileo straordinario della misericordia. Sono tutti elementi costitutivi di un altro modo di essere città e metropoli (non a caso la visita del Papa abbraccerà Firenze e Prato) e di trovare le strade interiori e strutturali per rimuovere le pietre che tengono tanta parte dell'umanità tra i sepolcri.
E' la Chiesa in movimento che interloquisce a tutti i livelli, anche di governo, e che, come il Papa sottolinea, genera processi. Questo vento per tanti versi ricostruttivo e, per usare un aggettivo caro a La Pira, “unitivo” raggiunge Firenze e ne rimette in gioco la vocazione. Proprio nel libro 'Abbattere muri, costruire ponti', l'epistolario tra Giorgio La Pira e Paolo VI, curato da Andrea Riccardi con Augusto D'Angelo, ed edito in questi giorni da San Paolo, il sindaco santo parla del suo lavoro per la pace in relazione alla città: “...l'azione fiorentina si è trovata “stranamente” all’incrocio più determinante delle strade storiche fondamentali del nostro tempo...”.
La Chiesa, come anche la città in senso più largo, si è preparata per l'appuntamento 'In Gesù Cristo il nuovo umanesimo': il sindaco Dario Nardella ha promosso quattro incontri sui grandi temi sociali, economici e internazionali, con la partecipazione di personalità autorevoli e rivolti alla comunità civica, che hanno registrato partecipazione e attenzione.
Cinque sono le vie indicate per il nuovo umanesimo nella Traccia di preparazione al Convegno: uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare.
Martedì 10 novembre il Papa raggiungerà Prato, poco prima delle 8. Intorno alle 8 il Pontefice giungerà in piazza del Duomo: accolto dal vescovo Franco Agostinelli e dal sindaco Matteo Biffoni, venererà in cattedrale il Sacro Cingolo mariano – la reliquia simbolo religioso e civile di Prato – e poi incontrerà la comunità diocesana e tutta la cittadinanza, con una particolare attenzione al mondo del lavoro. Papa Francesco alle 9 lascerà Prato per raggiungere Firenze in elicottero. Alle 9.45 ingresso nella cattedrale di Santa Maria del Fiore, passando dal Battistero. In Santa Maria del Fiore l'incontro con l'assemblea degli partecipanti al convegno ecclesiale nazionale “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” accolti oggi prima nelle quattro basiliche poste nei quattro punti cardinali della città (Santo Spirito, Santissima Annunziata, Santa Croce, Santa Maria Novella). Alle 12 il Papa raggiungerà la basilica della Santissima Annunziata per un incontro con i disabili seguiti dall'Opera diocesana assistenza (“Un altro luogo – dice il cardinale Betori - simbolo dello stretto rapporto tra arte, cultura e carità, dove c'è la testimonianza, a cominciare dall'Ospedale degli Innocenti, di quella Firenze che si fa carico di tutti”). Alle 13 il pranzo alla mensa di San Francesco Poverino, servita dalla Caritas, con i senza fissa dimora. Alle 14 sosta in arcivescovado e poi alle 15.30 la liturgia allo stadio comunale, alla quale dovrebbero prendere parte circa 40 mila persone. Alle 17 Papa Francesco ripartirà in elicottero, dallo stadio di atletica Ridolfi, per Città del Vaticano.
«Due cose sono molto importanti nella visita del Papa – ha spiegato il cardinale Giuseppe Betori, aricvescovo di Firenze - La prima è che il Papa, incontrando i 2.300 delegati del Convegno ecclesiale nazionale - vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, laici - incontra coloro che rappresentano la Chiesa italiana, potremmo dire che incontra la ‘base'». La seconda cosa è che «sarà un incontro con la realtà fiorentina in tutto il suo territorio: incontrerà l'identità propria di Firenze, entrerà nel luogo sorgivo dell'identità civile e religiosa di Firenze, il suo Battistero e la sua Cattedrale. Incontrerà la sua storia, il suo volto religioso che è la radice mariana, nella cappella della Santissima Annunziata, dove reciterà l'Angelus con i disabili dell'Opera Diocesana Assistenza. Incontrerà anche l'anima caritativa di Firenze, che per lungo tempo è stata capace di farsi carico della povertà di tutti. Incontrerà anche l'arte: che il Papa ami l'arte lo ha dimostrato portando i poveri a visitare l'opera di un fiorentino, Michelangelo, nella Cappella Sistina. Il Papa non divide cultura e carità: in questo lo sentiamo molto vicino alla nostra identità fiorentina. Donare cultura significa fare carità». Quello del Papa “sarà un unico incontro con l'insieme della diocesi di Firenze e con il suo territorio”. Non si tratta di una visita pastorale in senso stretto, quanto di una partecipazione al Convegno nazionale che coinvolge la città e in essa tornerà a farsi sentire la voce di un Papa dopo tanti anni.
“Ascolta questa voce, iscritta profondamente nella tua eredità. Firenze, ascolta,ti scongiuro”. Giovanni Paolo II salutò Firenze così, nell'ottobre '86, con un grido accorato, che fu forse colto in modo emozionale, ma era in gioco la vocazione stessa della città e, in un certo senso, della città storica occidentale: “La vostra tradizione culturale non deve essere solo, come del resto non è, puro e semplice oggetto di contemplazione e di orgoglio, ma sorgente viva di ispirazione e di impegno”. Papa Francesco ha innervato su questa preoccupazione la prospettiva della periferia, come punto di leva da cui ripartire per la missione per ridare anima a città che sono alle prese con sfide nuove, come quella che viene dall'immigrazione e dalla faticosa costruzione dell'unità europea, che ha presentato non pochi, paradossali, rischi di chiusura ed egoismo. Devono saltare barriere, provincialismi. La Chiesa ha uno sguardo più largo. E allora non è un caso che la visita pastorale abbracci due città che dall'alto sono unite. Ma c'è anche un legame, mariano, che unisce Firenze e Prato: è il sacro cingolo custodito nella città tessile ed è Maria che custodisce Gesù fiore di Firenze, Maria che ricorda nel Magnificat che Dio rovescia i potenti dai loro troni e innalza gli umili, che ricolma di beni gli affamati e rimanda a mani vuote i ricchi. (''Michele Brancale'')

'''In allegato il depliant con i dettagli della visita a Firenze, la mappa per incontrare il Papa a Prato e la Traccia per il convegno ecclesiale'''

09/11/2015 13.42
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