Firenze, Nardella: piano metropolitano per prevenire l'inquinamento
"Azione congiunta per favorire la mobilità con mezzi elettrici. Con la tranvia conseguiti finora risultati positivi che potranno essere ulteriormente incrementati". Il tema al centro di un incontro con la Regione il 25 febbraio
Un piano di azione metropolitano per prevenire l'inquinamento atmosferico, piuttosto che muoversi in ordine sparso e in presenza di emergenze. Il Sindaco Metropolitano Dario Nardella ha avanzato la proposta nella Conferenza con i Sindaci dei 42 comuni fiorentini convocata stamani in Palazzo Medici Riccardi. Il tema sarà al centro dell'incontro che il Sindaco avrà il 25 febbraio con il Presidente della Regione Enrico Rossi.
"Si tratta di rinnovare e allargare a tutti i Comuni le misure adottate contro smog e polveri sottili per il cosiddetto agglomerato urbano di Firenze, comprensivo del capoluogo e degli otto Comuni più vicini, in modo da superare una logica emergenziale e acquisirne una preventiva, per soluzioni permanenti dei problemi". Decisivo sarà l’apporto dell'Arpat, la cui direttrice, Maria Sargentini è intervenuta stamani nella Conferenza Metropolitana.
"Siamo tra i primi - sottolinea Nardella - ad attivarci come Città per un lavoro di coordinamento e un modello che potrà essere esportato anche in altre realtà metropolitane e ottenere l'attenzione dovuta da parte dell'Europa, anche per reperire le risorse necessarie a realizzare i progetti. Misure straordinarie di blocco del traffico creano disagi più che soluzioni. Bisogna favorire piuttosto una mobilità con mezzi elettrici, sia nel pubblico che nel privato. Ci vuole un cambiamento strutturale e il territorio metropolitano è già interessato a progetti incisivi”.
La linea 1 della tramvia fa abbattere di cinque tonnellate la Co2 (con tremila veicoli in meno oggi giorno). La quantità di riduzione di Co2 sarà triplicata con le linee 2 e 3, ma anche con la 4 si favorirà l’ambiente e la vivibilità dei cittadini. Vanno individuate e portate a compimento altre linee programmatiche (sistemi di riscaldamento a più alta efficienza, ad esempio), grazie un confronto attento con la Regione Toscana e un maggiore coinvolgimento dei territori nelle sue scelte normative.