RENZI RILANCIA SULLO SVILUPPO ALL'ASSEMBLEA DI ASSINDUSTRIA
Tre aspetti decisivi per la crescita del territorio (termovalorizzatore, poli espositivi, patto di stabilità) affrontati dal Presidente della Provincia in un intervento rivolto agli industriali di Firenze
Intervenendo stamani all'assemblea annuale di Assindustria, nel Palazzo dei Congressi di Firenze, il Presidente della Provincia di Firenze Matteo Renzi è intervenuti su alcuni punti decisivi per lo sviluppo economico del territorio. Di seguito, l'intervento del Presidente:
"Signor Presidente Ceccuzzi, cari amici di Assindustria,
Vi porto il saluto della Provincia e il mio personale. Il saluto di chi ha scoperto in questo primo anno di mandato le tante occasioni in cui lavoriamo gomito a gomito, assieme. Sul patto per lo sviluppo, sul tema fondamentale delle crisi occupazionali (su cui abbiamo lavorato tanto, e bene, grazie a tutti voi e per quello che ci riguarda al vicepresidente Barducci), sulle scelte strategiche per questo territorio, stiamo lavorando assieme.
Ma il mio è anche il saluto di chi si rende conto che questo lavoro comune avrebbe bisogno di essere sempre alimentato e implementato. Non basta mai. Non basta mai per la complessità dei problemi che dobbiamo affrontare, ma anche per l’estrema varietà del capitale sociale e la ricchezza del capitale umano di cui disponiamo.
In questo mio primo anno di mandato ho toccato con mano, in modo parziale e limitato ovviamente, alcune contraddizioni del nostro territorio. Parlavo prima delle crisi aziendali, ma questa è anche una Provincia in cui esistono eccellenze straordinarie, dal Mugello all’Empolese, dalla Piana al Valdarno e al Chianti. Bisognerebbe visitarle queste aziende per capire come il rischio di trasformare Firenze nella Disneyland dei beni culturali non esiste. Ma viviamo anche la contraddizione di trovare un ruolo alle Istituzioni del territorio in una dimensione economica globalizzata. Occorre trovare la giusta sintesi tra il localismo e l’autarchia. E viviamo, infine, la contraddizione per la quale spesso ci lamentiamo delle difficoltà della nostra terra – anche a ragione – ma la particolarità di Firenze e della sua Provincia risiede proprio nell’orgoglio di un’appartenenza, l’orgoglio fiorentino, che ci consente di stare da protagonisti nel villaggio globale. Anche dell’orgoglio fiorentino abbiamo bisogno perché la fiducia torni ad essere fattore economico prima ancora che psicologico.
Se questo è vero, per non cedere alla cultura del declino, dobbiamo trasformare il “fare squadra” da slogan a impegno concreto. Provo a declinare tre aspetti in cui questo è possibile, nei rapporti tra Provincia e Assindustria.
Il primo è il patto di stabilità che per noi si trasforma ogni giorno che passa in patto di stupidità. Sapete che ci sono state trasferite importanti funzioni, dal tpl alla formazione alla Firenze-Pisa-Livorno: per effetto di queste modifiche amministrative noi rischiamo di essere considerati fuori dal patto di stabilità, non potendo più accendere mutui, assumere persone, e dovendo tagliare del 10% il prossimo anno le spese correnti. Abbiamo pronti in investimenti in scuole, viabilità, formazione professionale, infrastrutture qualcosa come 80 milioni di euro nei prossimi 20 mesi: quattro milioni di euro al mese, che rischiamo di non poter spendere in questo momento così delicato. Vorrei rivolgere un appello: dateci una mano perché questo non sia il problema solo del nostro ragioniere capo, ma di tutto il territorio.
Il secondo riguarda i rifiuti. Non posso non parlarne. Vorrei anche ringraziare per la sensibilità con cui in passaggi importanti Assindustria e il suo Presidente Ceccuzzi hanno pubblicamente sostenuto la nostra azione su questo punto. In questo anno si è lavorato molto. Penso allo strategico accordo che i comuni della Valdisieve e del Valdarno hanno chiuso: un accordo importante e intelligente. Abbiamo terminato la valutazione di impatto sanitario. Ora siamo allo snodo politico e tutti noi, come diceva il Sindaco di Firenze, chiediamo “più regione”. Se poi il coinvolgimento della Regione impone una riflessione pluriambito sul termovalorizzatore unico – ben consapevoli che il problema dei rifiuti va affrontato nella complessità di tutto il ciclo e non solo per un impianto di termovalorizzazione – è bene dire che noi siamo pronti ad affrontare la questione, partendo da ciò che di buono abbiamo fatto noi, sul nostro territorio e ritenendo questo problema il problema di un’intera classe dirigente.
Infine un terzo elemento per il quale è possibile fare squadra è quello del rapporto tra cultura, turismo, economia. In questo anno come Provincia abbiamo fatto molto e, soprattutto, abbiamo fatto insieme. Adesso ci attendono tre mesi decisivi. Si pone il problema della governance di Firenze Mostre per la quale abbiamo lavorato col Comune di Firenze sapendo che un investimento comune su questo tema arricchisce tutti. Ho i dati delle ultime settimane per le nostre iniziative (+17% a Vinci; + 21% a Certaldo; ottimi dati un po’ il tutto territorio) che dimostrano come l’intera Provincia vince se è forte la capitale della Toscana. Si pone il problema della programmazione pluriennale di Firenze Mostre. Ma si pone soprattutto il tema della Fiera. Fatico a capire come possa non incrociare una discussione sulla Fortezza con quella su Palazzo Strozzi e il Forte. In questa discussione do importanza anche ai fatti simbolici. Se davvero vogliamo fare squadra diamo un segnale subito. Abbiamo un consiglio d’amministrazione che sembra un condominio, di 17 persone: riduciamolo! La squadra facciamola di calcetto anziché da calcio, riserve incluse e arriviamo a 7 che è possibile. I 7 dovranno comunque rilanciare, esattamente come dovrebbero fare i 17, ma sarà un segnale delle categorie e delle istituzioni sul fatto che siamo capaci di cambiare passo.
Anche da gesti come questo possiamo davvero fare sistema, ma soprattutto lavorare contro la cultura del declino che tutti insieme possiamo e dobbiamo respingere".