"GLI ENTI LOCALI COSTRETTI A FRENARE LO SVILUPPO ECONOMICO"
L’allarme delle Province di fronte al Patto di stabilità
I Presidenti delle Province Toscane si sono riuniti stamani presso la Provincia di Firenze per esaminare la difficile condizione in cui sono state posti dalla Legge Finanziaria 2005, soprattutto relativamente ai limiti imposti dal rispetto del Patto di Stabilità che, nei fatti, si traduce unicamente in un tetto alla spesa degli enti locali. Le Province Toscane si trovano nella paradossale condizione di poter disporre di risorse proprie o trasferite, ma di essere contemporaneamente impossibilitate a utilizzarle pena lo sfondamento dei limiti imposti dalla legislazione nazionale. “Gli enti locali – spiega l’assessore al Bilancio della Provincia di Firenze Alessandro Lo Presti - che potrebbero così contribuire e non poco a rilanciare l’economia sono costretti a non farlo”.
La situazione è particolarmente gravosa per le Province Toscane; infatti, la virtuosa politica di trasferimento di deleghe e funzioni da parte della Regione Toscana attivata ormai da alcuni anni, che ha valorizzato il sistema delle Autonomie, specificamente quello Provinciale, con questa legislazione crea il paradosso dell’ impossibilità del mantenimento della spesa per le funzioni trasferite.
In pratica le Province pur avendo incrementato i propri servizi e in presenza della totale disponibilità delle risorse, se attueranno, tutti i pagamenti, ad esempio, dovuti in materia di viabilità, trasporto pubblico locale, demanio idrico o formazione professionale, sicuramente supereranno i limiti del tetto imposto dal patto di stabilità interno basato sulla spesa media del triennio 2001/2003.
Quindi questo meccanismo penalizza:
I sistemi territoriali più virtuosi come quello Toscano che in questi anni hanno valorizzato la filiera istituzionale Regione – Province – Comuni; la capacità programmatoria e di investimento delle Province che si trovano costrette a rinviare o addirittura eliminare investimenti sul territorio; il sistema economico del territorio di riferimento che vedrà una diminuzione degli investimenti futuri e un dilazionamento dei pagamenti sulle opere già in essere. Questo è tanto più grave se si considera la difficile situazione economica generale e le valutazioni che gli istituti economici (per la nostra regione l’Irpet) hanno posto in risalto cioè la funzione di volano economico che gli investimenti pubblici hanno svolto in questi anni.
L’Urpt si associa alle richieste di modifica legislativa avanzate dall’Upi., durante il direttivo nazionale dello scorso 23 giugno, nel quale è stato indicato l’obiettivo di escludere le spese di investimento dal tetto imposto dal patto di stabilità.
Infine l’Urpt dà atto alla Regione Toscana di avere accolto la richiesta di confronto con le Province al fine di individuare soluzioni, anche tecniche, che consentano di gestire le attuali difficoltà e le evidenti disfunzioni create dal Governo nazionale, senza mettere in discussione l’assetto istituzionale che ha valorizzato le Province in questi anni.