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IL SEQUESTRO DI UN IMPIANTO DI BETONAGGIO A CERTALDO
L’assessore Nigi ha illustrato la situazione rispondendo ad una domanda d’attualità

In relazione al sequestro di un impianto di betonaggio a Certaldo, l’assessore all’ambiente Luigi Nigi ha risposto, in Consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità del gruppo di Rifondazione Comunista. “Questa Amministrazione provinciale, così come il circondario Empolese-Valdelsa, non è stato messo a conoscenza del sequestro di un impianto di betonaggio a Montebello - Cantone, nel Comune di Certaldo, né questo sarebbe dovuto accadere. Al momento non conosciamo i provvedimenti né le motivazioni, ma anche i nostri uffici hanno conosciuto la notizia dalla stampa, anche la stessa Arpat non è stata coinvolta. C’è un’indagine aperta dalla magistratura che coinvolge diverse realtà. Il sequestro al quale fa riferimento la stampa è relativo al solo impianto di produzione di conglomerato cementizio della ditta Coedil, impianto che questa ditta ha continuato a far funzionare in assenza dell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera che era stata negata con ampie motivazioni dal Circondario. In base alle proprie competenze, in questa fase non abbiamo obblighi diretti e neppure sono opportuni interventi specifici. C’è un compito primario del Comune per bonificare l’aria, attraverso un iter complesso. Al termine di questo iter e dopo i controlli appositi dell’Arpat, la Provincia certificherà la bonifica avvenuta. Per Calò: “La domanda era stata fatta in concomitanza con un’indagine con i risultati del rapporto sull’Ecomafia fatto da Legambiente. Un rapporto che segna un allarme e un brutto primato per la Regione Toscana, che si situa al sesto posto per l’infrazione ambientale. Rimane il fatto che è stato scovato un impianto di betonaggio che mescola sostanze tossiche o polveri tossiche a cemento e questo cemento viene usato per la pavimentazione stradale. Crediamo, quindi, che l’assessore dovrebbe occuparsi di questa vicenda”.

30/07/2005 14.20
Provincia di Firenze