RENZI A BERLUSCONI: “INCOMPRENSIBILE LO STOP ALLE TV DEGLI ENTI LOCALI”
Il presidente della Provincia di Firenze, che è anche responsabile Comunicazione UPI, scrive al Premier e contesta il nuovo Testo unico della radiotelevisione
Il Presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi, che è anche responsabile per la Comunicazione dell’UPI, l’Unione delle Province d’Italia, ha scritto al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per contestare il divieto per gli enti locali di essere titolari di reti o fornitori di servizi televisivi, inserito dal Governo nel nuovo Testo unico della radiotelevisione.
Questo il testo della lettera:
Caro Presidente Berlusconi,
la disposizione contenuta nel recente Testo Unico della radiotelevisione per la quale gli Enti Locali non possono essere titolari di reti o fornitori di servizi televisivi suona incomprensibile. Questa decisione, che il Suo Governo ha preso in modo sorprendente, se è vero che il testo inviato al parere della Conferenza Stato-Regioni non conteneva tale precisazione che è dunque un’aggiunta dell’ultimo momento, pare addirittura grottesca se solo consideriamo che deriva da un esecutivo guidato da un Premier sulla cui azione politica in molti nutrono dubbi (e io mi annovero, come Ella sa, tra costoro), ma che oggettivamente ha prodotto rilevanti novità nel settore dei media e della comunicazione non solo televisiva.
Non tocca a me esprimere valutazioni di tipo giuridico. L’annunciato ricorso delle Regioni alla Corte Costituzionale in via diretta, come pure eventuali giudizi incidentali che dovessero essere portati all’attenzione della Suprema Corte, faranno chiarezza sulla bontà di una norma intervenuta nelle forme prima ricordate su una materia soggetta a legislazione concorrente e soprattutto in possibile contrasto con la normativa sulla libertà di diffusione del pensiero e sulla necessità per le Istituzioni di comunicare in modo efficace e incisivo. Da parte nostra abbiamo chiesto ad autorevoli giuristi di fornirci la loro valutazione su questo limite per noi incomprensibile all’azione di governo del territorio.
Se Le scrivo, fuori da ogni polemica di parte e nel doveroso rispetto verso il Suo ruolo al quale i cittadini l’hanno chiamata, è per chiederLe come possa non sentire una stridente contraddizione tra l’oggettiva capacità di innovazione che Ella ha svolto nel campo dei mass-media e che puntualmente indica al Paese come obiettivo prioritario e una norma talmente restrittiva da sfiorare il ridicolo e che vorrebbe riportare la comunicazione pubblica indietro di lustri.
Caro Presidente Berlusconi, mi aiuti a capire. Per quale motivo non dovrei informare i miei cittadini delle code o dei cantieri sulla Firenze-Pisa-Livorno o sui restanti 1.300 km di strade provinciali che dobbiamo gestire anche attraverso un sistema di comunicazione video? Nell’epoca in cui la comunicazione cambia volto, con l’esplosione di sistemi innovativi e la convergenza digitale che apre scenari affascinanti, sui Centri per l’Impiego, sulle tematiche dell’edilizia scolastica, sulle infrastrutture, devo limitare la Provincia alla comunicazione coi bollettini stampa quando tutto il mondo fuori utilizza in modo intelligente le possibilità che apre una videocamera digitale? Ho una fortuna straordinaria, e una conseguente responsabilità, che consiste nella promozione del territorio di una città come Firenze e la sua provincia e non posso mostrare i video dei borghi che amministro, dell’arte di cui siamo ricchi, della cultura che diviene strumento per il rilancio economico, perché me lo impedisce una norma introdotta in un Consiglio dei Ministri di mezza estate?
Durante un’azione di marketing territoriale legata alla ricchezza culturale della nostra provincia definita “Genio Fiorentino” per ricordare che in questa terra sono nati o cresciuti tanti grandi dell’arte e della scienza (da Leonardo a Dante; da Galileo a Machiavelli; da Meucci a Michelangelo, ma qualsiasi elenco sarebbe riduttivo), abbiamo acceso una web-tv che in venti giorni ha sfiorato il milione di accessi, da tutto il mondo. Davvero non posso mettere a frutto questa straordinaria attenzione verso la mia terra anche attraverso un canale tematico progettato insieme alla Rai che valorizzi le esperienze e le potenzialità di Firenze? Devo disperdere questo patrimonio perché il Consiglio dei Ministri non vuole?
Caro Presidente Berlusconi, il gusto per la novità e l’esigenza di inserire più futuro nella politica di oggi non hanno schieramento. Possiamo sperare che la decisione del Consiglio dei Ministri, che apre un duro scenario di conflitto giuridico, sia figlia della sottovalutazione della dignità degli Enti Locali e del ruolo della comunicazione video e non di un disegno culturale nato già vecchio?
Cordialmente,
Matteo Renzi