Arno, nella notte è passata la seconda piena
I livelli idrometrici del fiume sono in discesa. Riunione del Centro Coordinamento Soccorsi
2:45. Sulla viabilità di competenza si segnala la possibile presenza di detriti e ramaglia in carreggiata.
Nella notte, dalle 23.30 alle 0.30, su convocazione del Prefetto di Firenze si è riunito il Centro coordinamento soccorsi per un'analisi condivisa della situazione dell'Arno, in relazione agli altri livelli raggiunti dal fiume nell'arco della giornata di domenica.
Erano presenti per la Città Metropolitana di Firenze il Direttore generale Pietro Rubellini con Leonardo Ermini e Carlo Ferrante e per la Prefettura di Firenze il vice prefetto aggiunto Vincenzo Arancio. Intervenuti i rappresentanti di Regione Toscana, del Comando Provinciale dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco, il 118, il Comune di Firenze e la Croce Rossa italiana.
E' stato osservato - si legge in una nota siglata da Leonardo Ermini, responsabile della Protezione civile della Metrocittà e dal Vice Prefetto Arancio - che il colmo di piena d'Arno registrato intorno alle 14 di domenica, con riferimento all'idrometro degli Uffizi, ha provocato alcune diffuse criticità per allagamenti delle golene e rigurgiti fognari e del reticolo minore nella zona del Valdarno superiore. Dopo questo evento l'Arno, nella serata, ha presentato un nuovo colmo di piena nelle sezioni del Casentino.
La situazione è stata posta sotto stretto monitoraggio dalle strutture tecniche attivate e al momento di apertura della riunione del Centro coordinamento soccorsi si è potuto constatare che il livello idrometrico corrispondente al colmo di piena raggiunto alla sezione di Montevarchi - immediatamente a valle rispetto a quelle del Casentino - era di 5,16 metri contro i 5,50 dell'evento pomeridiano.
Questa circostanza, in assenza di contributi significativi da parte della Sieve e degli altri maggiori affluenti dell'Arno, ha fatto ritenere che lo sviluppo a valle della piena avrebbe comportato il raggiungimento di livelli idrometrici non superiori o dello stesso ordine di grandezza di quelli pomeridiani.
Alla luce di questi dati il Centro di Coordinamento Soccorsi non ha ravvisato rischi concreti per la popolazione ma ha ritenuto necessario continuare il monitoraggio per tutta la durata dell'evento di piena.