ALZHEIMER E DEMENZA SENILE: 14.310 CASI IN PROVINCIA DI FIRENZE
Convegno mercoledì 21 settembre in Palazzo Medici Riccardi
14.310 casi stimati di Alzheimer e demenza senile in provincia di Firenze, su una popolazione di 223.613 anziani. 6.131 i casi nel Comune capoluogo su 95.833 residenti over 65. Dati significativi, comunque sottostimati, riferibili per il 50% a malati di Alzheimer, e in aumento, parallelamente al prolungarsi della vita media e in conseguenza del fatto che è proprio l’età il fattore principale collegato alla malattia.
In occasione della XII Giornata mondiale sull’Alzheimer, la Provincia promuove mercoledì 21 settembre un incontro sulla malattia, nell’ambito di ‘Agenda 21’. In discussione i problemi dell'ambiente di vita e delle relazioni delle persone affette e dei loro familiari e il legame fra sviluppo sostenibile e interventi sulle condizioni di particolare disagio sociale.
L’assessore alle Politiche sociali Alessandro Martini, l’assessore all’Ambiente Luigi Nigi e il presidente della sezione fiorentina dell’Associazione Italiana Malattia di Alzheimer (AIMA) Manlio Matera hanno presentato questa mattina in Palazzo Medici Riccardi i contenuti dell’iniziativa.
Mercoledì 21 settembre, dunque, alle 17, nella Sala Rossa di Palazzo Medici Riccardi, si svolgerà una tavola rotonda sul tema ‘Alzheimer: l’ambiente di vita, relazionale e sociale per il malato e la famiglia’. Introduce Matteo Renzi, Presidente della Provincia di Firenze; modera Alessandro Martini. Partecipano: Gianni Salvatori, assessore alle Politiche Sociali della Regione Toscana; Graziano Cioni, Presidente della Società della Salute di Firenze; Luigi Nigi, assessore all'Ambiente della Provincia di Firenze; Romano Del Nord, Dipartimento di Architettura, Università di Firenze; Manlio Matera, Presidente Aima Firenze.
L’incontro viene ricondotto ad ‘Agenda 21’, un percorso volto a realizzare migliori condizioni di vita e di benessere per tutti i cittadini, rafforzando la solidarietà sociale e insieme riconoscendo le differenze e le peculiarità di ciascuno. “I nuovi supporti tecnici e tecnologici oggi disponibili – hanno spiegato gli assessori - consentono di affrontare, migliorandoli, molti aspetti del rapporto con la malattia e la complessiva sicurezza del sistema”. Sviluppo sostenibile è anche riconoscere che l’attenzione verso chi si trova in condizioni di particolare disagio “offre l’opportunità di migliorare la qualità della vita per i malati e per le loro famiglie. In questo contesto”. Particolarmente significativo appare allora il percorso rivolto a tanti soggetti colpiti dal morbo di Alzheimer, ai loro familiari, agli operatori ed ai responsabili delle istituzioni che proprio il 21 settembre di ogni anno celebrano la specifica giornata mondiale.
ALZHEIMER, PER SAPERNE DI PIU'
Il problema Alzheimer
La Demenza è una sindrome caratterizzata da sintomi cognitivi e sintomi psichiatrici, determinata da una classe di patologie correlate con l’età, alcune delle quali - come la malattia di Alzheimer - hanno natura degenerativa, altre vascolare.
La Demenza ha le caratteristiche di una malattia cronica, con un decorso che può superare i dieci anni e fasi critiche che possono essere causate dalla presenza di gravi disturbi del comportamento, da episodi traumatici o da patologie concomitanti. Essa impegna pesantemente le risorse familiari, richiedendo una assistenza o una sorveglianza del malato sulle 24 ore già a pochi anni dalla comparsa dei primi sintomi.
Il principale fattore di rischio per la demenza è l’età: sviluppa la demenza circa il 5 % delle persone di età superiore ai 65 anni e circa il 20 % delle persone di età superiore agli 80 anni.
A causa del progressivo invecchiamento della popolazione mondiale, il numero di persone con demenza raddoppierà nei prossimi 15 anni.
Dati demografici ed epidemiologici
Nella tabella sono riportati dati demografici dell’ISTAT, aggiornati all’1 gennaio 2004, e casi presunti di demenza, stimati sulla base dei dati di prevalenza dello Studio ILSA (Studio Italiano Longitudinale sull’Invecchiamento)
Popolazione di età
superiore a 65 anni
Percentuale sulla
popolazione totale
Casi stimati
di Demenza
Italia
11.888.245
19 %
712.218
Regione Toscana
818.271
23 %
52.371
Provincia di Firenze
223.613
23 %
14.310
Comune di Firenze
95.833
26 %
6.131
I casi stimati di Alzheimer sono circa il 50 % dei casi di Demenza.
Una strategia per l’innovazione della rete dei servizi
Con il Piano Sanitario 1999 – 2002, La Regione Toscana ha avviato un Progetto Sperimentale Alzheimer, con l’obiettivo di:
• stimolare, con atti di indirizzo e forme di cofinanziamento, le Aziende Sanitarie ed i Comuni della Toscana ad avviare nuovi servizi per la Demenza (Centri Diurni Alzheimer, Nuclei Alzheimer in RSA, Assistenza Domiciliare, ecc.);
• promuovere la formazione degli operatori sociali e sanitari della rete dei servizi territoriali sulla Demenza;
• promuovere una ricerca sulla progettazione di ambienti architettonici e arredativi adeguati ai bisogni delle persone con Demenza.
Parallelamente, la Regione Toscana, nell’attuazione del Progetto Cronos, predisposto dal Ministero della Salute per la prescrizione di alcuni farmaci per l’Alzheimer, ha proceduto alla definizione di una Rete di Centri Diagnosi e Terapia sul territorio di ciascuna Azienda Sanitaria.
In particolare, nella Provincia di Firenze, sono già operativi o sono in fase di realizzazione Centri Diurni nei quali gli ambienti interni, gli ambienti esterni e gli arredi sono stati progettati in funzione dei bisogni specifici dei malati di Alzheimer.
Un progetto che riveste un rilevante carattere innovativo è il Progetto MIRA (Modello Integrato di Rete per l’Alzheimer), che si propone di sperimentare un nuovo Modello organizzativo dei servizi per l’assistenza alla persona con Demenza. La sperimentazione del Progetto MIRA, avviata nel quadro del Progetto Alzheimer della Regione, si svolge sul territorio del Distretto 3 di Firenze (Gavinana – Galluzzo) e del Distretto 7 (Sesto Fiorentino), coinvolgendo Medici di Medicina Generale, Medici Specialisti, Assistenti Sociali, Infermieri, Fisioterapisti e altri operatori.
La Rete dei Centri di Ascolto Alzheimer dell’AIMA
L’Aima (Associazione Italiana Malattia di Alzheimer) è una organizzazione senza scopo di lucro che opera a sostegno dei malati e dei loro familiari. Nel perseguimento dei suoi fini, l’AIMA ha dato vita, sul territorio della Provincia di Firenze, ad una Rete di Centri di Ascolto Alzheimer dell’AIMA che si presentano come punti di riferimento per la persona che si prende cura del malato di Alzheimer, sia essa familiare o operatore.
La Rete comprende, ad oggi, i seguenti centri:
Centro di Ascolto Alzheimer di Firenze
Centro di Ascolto Alzheimer di Sesto Fiorentino
Centro di Ascolto Alzheimer di Bagno a Ripoli
Centro di Ascolto Alzheimer di Figline Valdarno (di prossima inaugurazione).
Il Centro di Ascolto Alzheimer svolge le seguenti funzioni:
• Accoglienza
• Orientamento
• Consulenza Medica, Legale, di Servizio Sociale
• Sostegno Psicologico, attraverso incontri sia individuali che di gruppo
• Formazione e Ricerca, rivolta a studenti, ricercatori e altri soggetti interessati all’elaborazione di progetti.
XII Giornata Mondiale Alzheimer
21 SETTEMBRE 2005
Ogni anno il 21 settembre si celebra la Giornata Mondiale Alzheimer, proclamata da Alzheimer’s Disease International (ADI), organizzazione non profit che riunisce le associazioni Alzheimer del mondo.
ADI incoraggia tutti i suoi membri a partecipare alla campagna di sensibilizzazione del 21 settembre, il cui tema è:
We can make a difference!
Possiamo migliorare la qualità della vita delle persone con demenza
e dei loro familiari.
• Conoscenza della malattia. La demenza non è parte dell’invecchiamento, ma una condizione di malattia. Molte persone pensano che non si può fare niente per una persona con demenza. Anche se non esistono oggi cure efficaci per la maggior parte delle cause di demenza, sono tuttavia disponibili terapie sintomatiche e servizi assistenziali che possono migliorare la qualità della vita.
• Consapevolezza sociale. La comunità svolge un ruolo fondamentale nel problema demenza. Campagne di informazione e sensibilizzazione possono aiutare a modificare il carattere negativo dell’atteggiamento pubblico verso la demenza.
• Pregiudizi e stigma. I familiari della persona malata possono trovare molto giovamento da occasioni di incontro, comunicazione e scambio di esperienze, che spesso non sono offerte o raccolte per pregiudizi o condizionamenti socio – culturali.
• Coinvolgimento delle autorità politico – sanitarie. E’ necessario destinare risorse ai servizi, alla ricerca e alla formazione, sulla base di strategie volte a migliorare l’appropriatezza delle risposte rispetto ai bisogni delle persone malate e dei loro familiari.