'Ebrei in Toscana XX e XXI secolo'
Inaugurata la mostra nella Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi
Inaugurata stamani la mostra Ebrei in Toscana, XX e XXI secolo, alla Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi fino alla fine del prossimo febbraio, dalle 10 alle 18 escluso, il lunedì. Realizzata dall'Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea di Livorno, si snoda come un percorso narrativo secolare fatto di immagini, documenti, testi e produzioni multimediali che raccontano la vita delle comunità ebraiche toscane, costituite da una propria rete diffusa e diversificata di gruppi (a Livorno, Pisa, Firenze, Siena e Pitigliano) e dei loro legami con la comunità ebraica italiana e internazionale.
C'è il gruppo di Livorno, il più numeroso, poi quello di Firenze, quello di Pisa, il piccolo nucleo di Pitigliano. Ci sono i Nunes a Piombino, i Bemporad a Rosignano o i Finzi ad Anghiari. Sono le tante comunità ebraiche che negli anni hanno contribuito a costruire la storia della Toscana. Una rete diffusa e diversificata che viene raccontata attraverso questo progetto ideato e realizzato dall'Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea della Provincia di Livorno insieme alla alla Città metropolitana di Firenze e alla Regione, che l'ha inserita tra le iniziative per il centesimo anniversario della Prima guerra mondiale e del settantunesimo anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz.
"L'identità della Città Metropolitana di Firenze che stiamo costruendo è in realtà un mosaico - osserva Emiliano Fossi, consigliere delegato alla Cultura della Metrocittà - il cui disegno collettivo rende conto della grandezza storica e attuale di una grande Firenze ricca e variegata. In questa ricchezza c'è la storia della Comunità Ebraica fiorentina e toscana, che nei secoli ha saputo animare i nostri contesti cittadini. Come consigliere metropolitano delegato alla Cultura, sono orgoglioso di poter dire che la nostra cultura è impreziosita dalla storia di tante realtà come quella delle comunità ebraiche. Questa iniziativa ci restituisce la vista di un pezzo importante di storia che è la nostra storia"
"Questa iniziativa parte non a caso da Livorno – ha detto l'assessora regionale a istruzione, formazione e lavoro, Cristina Grieco, che era al taglio del nastro con il rabbino di Firenze Joseph Levi e la direttrice dell'Istoreco di Livorno, Catia Sonetti - una città da sempre tollerante e multiculturale che non ha mai avuto e voluto un ghetto ebraico. Si tratta di un progetto importante, nato per mostrare il percorso delle comunità ebraiche toscane attraverso le vicende storiche, spesso purtroppo dolorosissime, che non sono comunque a distruggere legami e interazioni civili e sociali".
Dentro questa cornice si colloca la ricerca storico-scientifica condotta dall'Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea della Provincia di Livorno, con la collaborazione della Scuola Normale Superiore di Pisa e di partner di rilevanza nazionale ed internazionale quali il Memorial de la Shoah di Parigi, lo Yad Vaschem di Gerusalemme, il Primo Levi Center di New York.